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Il secondo Capodanno senza musica è passato tra feste casalinghe e ritrovi improvvisati, in una dimensione che ha lasciato più spazio all’intimità e meno al divertimento.

E lontani sembrano i tempi in cui il veglione di San Silvestro si trasformava nell’evento principe, assieme al Ferragosto e alla notte di Halloween, per i gestori delle discoteche, per distacco la categoria più penalizzata dalle chiusure imposte dalla pandemia, impossibilitati – da quasi due anni a questa parte – a organizzare una programmazione a lungo raggio senza incorrere in nuove serrate.

L’ultima è stata quella del Dl festività, adottato a una manciata di giorni dal Natale, e destinata a durare almeno sino al 31 gennaio. La cautela è d’obbligo, considerata la rapida ascesa dei contagi. E tenuto conto del calvario vissuto dai locali da ballo che, nei fatti, non operano continuativamente per di due mesi dal marzo 2020. Il danno è enorme, incalcolabile.

Da inizio pandemia un settore che vale 2 miliardi di euro l’anno ne ha persi 3 e, come ha riferito tempo fa al Quotidiano del Sud il presidente della Silb-Fipe Maurizio Pasca, ha visto chiudere il 30% delle attività con migliaia di addetti rimasti senza lavoro. La rabbia è tanta, specie per le tempistiche del nuovo stop, arrivato quando la macchina per il Capodanno era già in movimento e fioccavano le prenotazioni.

«Ci aspettiamo dal governo degli indennizzi certi e immediati per poter compensare le perdite che le aziende hanno subito in questo periodo – ha detto lo stesso Pasca a “Non stop news” su Rtl 102.5 – Siamo realtà che hanno bisogno di organizzazione, c’eravamo mossi per questo periodo di feste dopo due anni di chiusura. Ci dispiace ma siamo in una posizione davvero tragica».

Sin dall’estate 2020, quando la seconda ondata pandemica cominciò a gonfiarsi in alcune località vacanziere, le discoteche vengono considerate luoghi ad alto rischio contagio. Eppure i gestori non smettono di evidenziare che la serrata dei locali da ballo non scoraggia la voglia di divertirsi dei giovani che rischia di trovar sfogo nelle feste abusive, per le quali il controllo sul rispetto delle normative anti Covid è sostanzialmente impossibile.

«Chiederemo con forza al ministero dell’Interno di vigilare sullo svolgimento di feste private abusive o in luoghi non attrezzati per evitare Chiederemo – ha dichiarato all’Adnkronos il presidente della Silb Palermo, Vincenzo Grasso – per evitare che ancora una volta possano trionfare l’abusivismo e l’illegalità, con un ulteriore aumento dei contagi che creerebbe ulteriori disastri al nostro Paese. Per noi sarebbe una doppia beffa».

Per Filippo Grassi, – responsabile nazionale del comparto intrattenimento-discoteche di Fiepet Confesercenti, sentito dalla stessa agenzia – il dl Festività «ha cancellato l’evento principale della stagione (il Capodanno ndr) e reso del tutto inutili i milioni di euro investiti in questi tre mesi da discoteche e sale da ballo per garantire la massima sicurezza dei locali».

Il risultato, secondo Grassi, è che sino alla piena riapertura potrebbero dilagare «l’abusivismo e gli assembramenti fuori dai locali con ovvie ripercussioni sulla salute pubblica che si vuole tutelare».


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