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Le strade di Napoli piene di gente

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Le bombole d’ossigeno sono introvabili nelle farmacie e i pazienti sono costretti a chiamare il 118. Ospedali campani sempre più al collasso nelle ultime 48 ore. Intanto il Policlinico dell’Università Federico II ha attivato 14 posti letto per decongestionare i pronto soccorso in difficoltà da cui già ieri sono iniziati i trasferimenti. E’ un dramma sanitario e sociale quello che si sta vivendo soprattutto a Napoli e provincia.

Da oggi scatta la zona rossa. Ieri sono stati 4.079 i nuovi positivi registrati in Campania nelle ultime 24 ore di cui 2.350 in provincia di Napoli. Le vittime del virus da venerdì sono 18. Nell’ultima giornata di libertà, il centro cittadino era gremito. Non c’erano i consueti fiumi di persone dei fine settimana che si avvicinano all’Immacolata e al Natale, ma Spaccanapoli, Piazza del Gesù e Piazza San Domenico Maggiore fino a San Gregorio Armeno, la ‘via dei pastori’, erano gremite.

Nel vicoli e nelle piazze del centro antico di Napoli anche i tavolini dei bar e degli altri locali erano occupati per gustare l’ultimo caffè prima della chiusura disposta dal Governo.

Dal 24 novembre, invece, la scuola dell’infanzia e la primaria torneranno in presenza in Campania previa effettuazione di screening su base volontaria sul personale docente e non docente e sugli alunni”, secondo quanto annunciato ieri sera dall’Unità di Crisi. Per gli ordini e gradi scolastici diversi, l’Unità di crisi regionale all’unanimità ha ritenuto di dover confermare la didattica a distanza.

«Applicare la zona rossa anche a Benevento ed al Sannio è assolutamente ingiusto ed iniquo». E’ la dura presa di posizione della senatrice Sandra Lonardo, del sindaco di Benevento Clemente Mastella, del consigliere regionale Luigi Abbate e del presidente della Provincia Antonio Di Maria. Confesercenti Campania, invece, esulta per una battaglia vinta dopo mesi di richieste e di confronti. Le attività economiche e commerciali del centro storico di Napoli possono ottenere un contributo a fondo perduto riconosciuto dal decreto legge n.104 del 2020 e regolamentato nelle modalità da un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate emanato venerdì.

«Posticipare l’inizio del coprifuoco la notte di Natale? La priorità ora è mettere in sicurezza sul piano sanitario il Paese. E’ presto per parlarne. Dovrà essere un Natale prudente e coscienzioso» ha spiegato il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia sull’ipotesi di far slittare l’inizio del coprifuoco, oggi alle 22, per la notte di Natale.

In calo in Italia la curva dei contagi: sono 37.255 i nuovi casi di coronavirus individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime nelle ultime 24 ore sono 544. Il totale dei contagiati individuati da inizio epidemia, compresi le vittime e i guariti, è ora di 1.144.552. Le vittime sono 44.683. Gli attualmente positivi sono 688.435 (+24.509), i guariti o dimessi 411.434 (+12.196).

Sono 484 i ricoverati con sintomi per il Covid in Italia nelle ultime 24 ore, che portano il totale a 31.398. In isolamento domiciliare ci sono 653.731 (+23.949)
Sono 76 in più i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid-19 nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Il totale delle persone in rianimazione è ora di 3.306 in tutta Italia. Sono 227.695 i tamponi per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, oltre 27 mila in meno di ieri, secondo i dati del ministero della Salute. Il rapporto tra positivi e test effettuati è del 16,3%.

CALABRIA

Torna a salire la curva dei positivi in Calabria. Sono 333 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore in Calabria (+ 36 rispetto a venerdì) con un incremento di 5 vittime (169). Un paziente in meno in terapia intensiva (26) e sette ricoverati in più nei reparti che portano il totale a 345. Cresce il numero dei guariti 2.594 (+19).

PUGLIA

Il Barese resta la zona più “calda”. Sono 1.741 i nuovi casi di positivi al covid 19 nelle ultime 24 ore su 9.745 test registrati. Le vittime sono 16: quattro in provincia di Bari, cinque nella BAT, cinque in provincia di Foggia e due in provincia di Taranto.

BASILICATA

Dall’inizio della pandemia da coronavirus, quella che si sta per chiudere è stata la peggior settimana per la Basilicata (passata mercoledì scorso da zona gialla ad arancione) con numeri mai visti prima. In sette giorni, da sabato 7 novembre a ieri, è stato registrato un preoccupante balzo, da 2.281 a 3.670 di persone residenti in regione positive al covid, con 15 decessi in più (da 63 a 78). Intanto a causa dell’emergenza, il sindaco di Policoro (Matera), Enrico Mascia, ha disposto la chiusura per un’altra settimana delle scuole dell’Infanzia, primarie e secondarie di primo grado.


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