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LA PANDEMIA ha travolto il tradizionale ottimismo degli italiani, che ora guardano al futuro con paure e incertezze. E’ la fotografia scattata dall’indagine condotta da Bnp Paribas Cardif insieme a Ipsos su un campione di 21.000 persone, in 21 paesi e 3 continenti (Europa, America Latina e Asia). Fra le principali preoccupazioni registrate dall’analisi ci sono quelle per la stabilità lavorativa e la salute.

«L’indagine fotografa un’Italia tra le nazioni più pessimiste d’Europa, con meno capacità di proiettarsi nel futuro ma con più consapevolezza sui rischi da cui proteggersi – ha spiegato Isabella Fumagalli, Ad di Bnp Paribas Cardif – la pandemia, infatti, da un lato ha impoverito le imprese e le famiglie con particolare impatto sui lavoratori precari, sui giovani e sulle donne, dall’altro ha inibito ogni progettualità a fronte dell’incertezza nel futuro. Le persone si sono rese conto dell’importanza della protezione e della prevenzione, in particolare nella sfera della salute e dell’occupazione anche grazie alle nuove soluzioni di prossimità adottate tempestivamente dalle compagnie di assicurazione durante l’emergenza».

La principale paura, dunque, è quella legata a una riduzione delle entrate (75%; +2 punti. sul 2019; contro il 70% europeo). Seguono la paura di una malattia grave (71%; +1 punto sul 2019) e della perdita della propria indipendenza (68%; 60% in Europa). Con il Covid sono aumentati di ben 4 punti percentuali rispetto al 2019 sia il timore di perdere il lavoro (65%, contro il 58% in Europa), sia quello dell’ospedalizzazione (65%). Ma c’è di più: se nel 2019 la paura di un disastro naturale, proprio come una pandemia, colpiva il 49% della popolazione, ora la percentuale sale al 56% (+ 7). In compenso, le nuove abitudini hanno contribuito ad abbattere i timori relativi a furto o danneggiamento d’auto (53%; -4), aggressione (49%; -4.), attentato terroristico (34%; -7).

L’emergenza sanitaria ha sicuramente evidenziato l’importanza del tutelarsi da eventi imprevisti. Il 62% degli italiani ritiene positivo il fatto di poter disporre della protezione di una polizza (contro il 55% del 2019). È comunque solo il 7% (contro l’11% europeo) a definirsi “molto ben protetto” anche se aumenta però la percentuale di chi si sente “abbastanza protetto” (55%) e diminuisce chi si sente “non molto protetto” (30%; -7). Quanto all’impatto del Covid-19 sulle tasche degli italiani, il 64% degli intervistati ha subito o pensa che subirà una riduzione delle entrate: una percentuale ben superiore rispetto alla media europea (58%) e a paesi come Germania (45%) e Francia (48%). A determinarla è per il 35% degli intervistati una temporanea riduzione del salario, per il 24% l’abbassamento delle ore di lavoro e per il 21% la perdita del lavoro. Proprio a causa dell’emergenza, inoltre, più della metà degli italiani (il 56%, contro il 53% a livello europeo e il 33% in Germania) ha dovuto o dovrà posticipare o rinunciare del tutto ad un acquisto importante.


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