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Il presidente Mattarella sorvola le aree devastate dagli incendi in Sardegna

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Secondo alcuni esperti di mafia e criminalità organizzata, ad appiccare gli incendi che stanno distruggendo migliaia e migliaia di ettari di boschi e di colture, sarebbero stati o sono esponenti di Cosa Nostra (alias mafia), ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita e chi più ne ha più ne metta.

Piccolo particolare in questi giorni, in queste ore, stanno bruciando boschi e foreste non solo in Italia, ma in tutto il mondo, anche in Grecia, Turchia, Algeria, California e in Siberia (che stando agli esperti) sarebbe il più grande rogo mai registrato nella storia che ha perfino raggiunto il Polo Nord.

Infatti in queste ore a bruciare in questa estate chiamata “Lucifero”, fino al Polo Nord: c’è anche la Jacuzia, in Siberia. Da settimane gli incendi devastano la taiga, con una ferocia senza precedenti. Il fumo, acre, si sparge per migliaia di chilometri e la settimana passata, per la prima volta nella storia, ha raggiunto persino il Polo Nord. 

Stando a Greenpeace Russia i roghi qui, per estensione, superano tutti gli altri incendi del mondo messi insieme. E c’è un singolo ‘fronte’ di ben 1,5 milioni di ettari che ormai è a un passo dal diventare il più grande incendio nella storia documentata del pianeta. L’apocalisse che sta vivendo la Jacuzia rappresenta un perfetto esempio di danni da cambiamento climatico sommati all’incuria dell’uomo.

L’aumento di tre gradi centigradi dell’inizio del XX secolo, combinato alla siccità record in 150 anni e a venti forti, ha trasformato la sua vasta foresta di taiga in una polveriera.  Quindi, secondo alcuni “scienziati” di Criminalità organizzata, tutte le mafie del mondo si sarebbero messe d’accordo per dare fuoco ai propri paesi, alle proprie campagne, alle proprie coltivazioni. Sarà, ma io non ci credo. Certo è possibile che tra i tanti piromani che spesso appiccano il fuoco ci sarà anche qualche mafioso o ‘ndranghetista o camorrista, ma è come se uno di questi piromani, arrestati o fermati, avesse il reddito di cittadinanza e quindi secondo gli esperti di “criminalità organizzata” tutti quelli che hanno il reddito di cittadinanza, sono dei Nerone. La storia e le cronache degli ultimi anni ci raccontano che spesso sono soltanto dei farabutti ed incoscienti, magari anche mafiosi o con il reddito di cittadinanza, che appiccano il fuoco ai nostri boschi ed alle nostre coltivazioni e spesso anche dei forestali (non la Guardia Forestale) che vengono assunti a tempo determinato e che, purtroppo, rappresentano un grande bacino elettorale soprattutto per i politici del sud Italia, Sicilia, Calabria e Sardegna.

Per fare solo un esempio la Sicilia che ha una superficie forestale tra le più basse d’Italia (registra QDS.it) a fronte di un numero di operai forestali che, tra determinati e indeterminati, risulta essere la metà del totale nazionale. I numeri del comparto forestale siciliano raccontano un’esagerata sproporzione rispetto ad altre regioni che ne hanno decisamente meno e un sistema più funzionale: la Sicilia ne ha oltre 20 mila, mentre per esempio la Lombardia, che ha il doppio della superficie forestale dell’Isola, conta appena 416 unità.

A questa sproporzione si somma, va detto, il dramma di una categoria, quella degli operai forestali, ostaggio delle promesse di una politica che li ha gestiti male – la maggior parte di loro vive nell’eterno precariato, lavorando per pochi mesi all’anno – e trattati ancora peggio. Per le casse regionali è un peso non indifferente e una criticità che, a vari livelli, si trascina ormai da diversi anni.

E che la situazione italiana, sul fronte degli incendi e sulla loro prevenzione, è veramente drammatica è testimoniata anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ieri ha visitato la base dell’Aeronautica militare di Alghero. E, successivamente, a bordo di un elicottero, ha sorvolato le zone dell’Oristanese colpite dai gravissimi incendi di fine luglio. “Vedere direttamente la devastazione provocata dagli incendi – ha detto il Presidente – fa comprendere l’immensa portata dei danni provocati alla vita dei comuni colpiti e al loro territorio e del pregiudizio arrecato al futuro dei giovani. Chi se ne è reso colpevole ha sulla coscienza una gravissima responsabilità”.

Non un cenno sulla criminalità organizzata piromane e figuriamoci se il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ne sarebbe a conoscenza. Il fatto semplice è che per tanti anni, fino ad ora, non c’è una vera e propria prevenzione, disboscamenti, controlli veri sui territori nonostante le migliaia di operai forestali assunti dai politici regionali di turno.


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