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La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina

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ROMA – «Pensavano fosse un rigore a porta vuota. Credevano di poter chiudere le scuole, vanificando l’immenso lavoro fatto quest’estate e gli stessi sacrifici dei ragazzi, senza che ci fosse alcuna reazione. Ma hanno trovato un’intera comunità fatta di docenti, personale scolastico, famiglie, studenti, pronta a parare». Lo afferma in un’intervista al quotidiano La Repubblica la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Per la ministra «le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado devono restare assolutamente e completamente aperte come lo sono oggi in quasi tutt’Italia. Per la secondaria di secondo grado, le superiori, può accadere quel che già sta accadendo: vorrei dare una notizia, la didattica a distanza è già utilizzata. Ogni scuola si sta organizzando suddividendo le classi, ruotando, alternando. Questa cosa si fa già. Vogliamo implementarla? Benissimo. Ma non significa che possa essere generalizzata per intere classi e per tutto il tempo».

Per Azzolina la decisione presa dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca «è una scorciatoia, come mettere la polvere sotto il tappeto. Si pensa che non sia un costo e invece è elevatissimo e mina il futuro del Paese. Stiamo parlando di far esplodere un problema che già abbiamo tantissimo come la dispersione scolastica. In alcuni territori le scuole non sono solo luogo di apprendimento, ma un posto dove si impara la legalità. Io ci sono stata in Campania. Lì la scuola non è meno importante del pane. Chiuderla significa prendere quei bambini e sottrarre loro un pezzo di futuro enorme, non lasciargli speranza».

In collaborazione con Italpress


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