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Un continente quello europeo che, con i suoi 741 milioni di abitanti, il Pil più alto del mondo, ed una età media che continua ad aumentare, rappresenta un mercato potenziale importante. Non é casuale che anche la pubblicità ed i prodotti si adeguano. Avremo visto tutti quelle pubblicità che sono rivolte propriamente alle esigenze degli anziani, dalle scale per salire un piano a medicine per la terza età.

Una popolazione che invecchia e che nella maggior parte dei casi, chi prima chi dopo, va in pensione. Gli Stati in genere fanno pagare, ovviamente, tassazioni differenziate ma sempre molto sostenute rispetto al reddito percepito che arriva fino al 50%, per le pensioni più alte. Per questo alcuni Stati europei si stanno attrezzando per attrarre i tanti pensionati, soprattutto dei paesi più freddi, che possano andare a svernare nei loro territori. L’attrazione di investimenti dall’esterno dell’area che ormai molti Stati hanno adottato come politica economica per accelerare il loro processo di industrializzazione o di finanziarizzazione, e la conseguente creazione di posti di lavoro di Stati come l’Irlanda, la Polonia o l’Ungheria, adesso viene pensato per le persone già in pensione. In attesa che vi sia una normalizzazione delle politiche fiscali europee, che evitino questo gioco del ruba mazzetto.

Campione di tale politica é il Portogallo che ormai é diventato il paradiso dei pensionati anche italiani che, se in pensione da un lavoro privato, possono pensare di scegliere le bellissime città di Porto o di Lisbona o di Coimbra per passare gli ultimi anni, con un reddito che equivale a circa una volta e mezzo quello che avrebbero percepito in Italia. Pare che siano tanti quelli che si sono trasferiti e che oltre al vantaggio fiscale godono anche di un costo della vita più basso.

Anche la Tunisia ha adottato un regime più favorevole per gli europei che trasferiscono li la loro residenza, ma in questo caso é valido anche per i dipendenti pubblici. Anche la Grecia cerca pensionati stranieri. Il governo ellenico ha inserito nella proposta di legge di bilancio in Parlamento una norma che prevede la tassazione secca al 7% per dieci anni dei redditi dei pensionati che trasferiranno nel paese la loro residenza fiscale.

La proposta di Atene ricalca – a maglie molto più larghe – quella approvata in Italia con la legge di bilancio 2019 che garantisce una flat-tax al 7% agli stranieri che vanno a vivere in Paesi del Sud con meno di 20mila abitanti.

Per scegliere i Comuni del Sud in cui trasferire la residenza per beneficiare della tassazione agevolata è necessario che i soggetti trasferiscano la residenza fiscale in uno dei Comuni italiani appartenenti al territorio di Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con popolazione non superiore a 20mila abitanti.

L’Italia, con la legge di Bilancio 2019 – articolo 1, comma 273 della legge 145/2018- ha introdotto regimi agevolati non solo sulle pensioni per cinque anni, in alternativa alla tassazione ordinaria, se sceglieranno di trasferirsi in una Regione del Sud e in un paese a bassa densità abitativa.

Quindi la concorrenza é ampia ed alcuni paesi sono anche estremamente attrattivi, altri come la Tunisia , presentano delle condizioni generali, che potrebbero scoraggiare molti, anche se parecchi nostri connazionali hanno scelto Monastir o Tunisi, dove ormai vivono vere e proprie colonie di pensionato. Ma se le limitazioni rimangono così ampie, cittadina con meno di 20.000 abitanti e lo stato delle realtà così inadeguato, questa legge non funzionerà.

Una proposta migliorativa di quella italiana è stata bocciata dal Parlamento siciliano, i cui cosiddetti onorevoli hanno avuto paura che le esigenze di sanità dei nuovi si sovrapponessero a quelle dei residenti. Ma in generale il pensionato che vuole trasferirsi e che porta parecchia ricchezza vuole che vi siano alcune condizioni minimali, che riguardano oltre alla sicurezza, anche la facile raggiungibilità della residenza eventualmente da scegliere, ma anche un sistema sanitario che gli garantisca, in caso di bisogno, una sanità di medio/ottimo livello. Come si vede tornano sempre le cosiddette condizioni di Stato minimo per qualunque ipotesi innovativa legislativa. Invece le iniziative, alcune anche meritevoli, rimangono isolate e mai di sistema per cui alla fine non funzionano.

La madre di tutte le esigenze rimane la raggiungibilità dei territori, la loro sicurezza ed servizi sociali adeguati. Tutte condizioni che mancano. Malgrado questo alcuni nostri paesini dell’interno, per esempio della Sicilia, sono diventati un paradiso per stranieri e ci fa pensare cosa si potrebbe fare se vi fossero altre condizioni. Vi è un esempio virtuoso da copiare: il dieci per cento dei residenti a Cianciana ha un passaporto straniero. Che cosa ha provocato questo boom “silenzioso”, molto studiato ma pochissimo conosciuto? Nient’altro che il passaparola. Né pubblicità, ne’ promozione di alcun tipo.

“Anche l’attore Ray Winstone ha comprato casa a Cianciana”, e nelle stradine si incontrano fotografi, musicisti, modelle: inglesi, canadesi, svedesi, statunitensi, austriaci”. Per cui se l’attenzione al Sud fosse sistemica potrebbe esso rivelarsi una miniera dalla quale estrarre la ricchezza per i sessanta milioni di italiani, invece purtroppo è sempre vagone residuale ed i risultati che prevede Svimez nel rapporto presentato ieri sono preoccupanti.


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