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Un lido balneare

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La vera ripresa è nelle mani del turismo straniero. Federalberghi e Federturismo registrano un’impennata dei contatti da oltreconfine, da quando il premier Mario Draghi ha aperto all’ingresso con tampone negativo, vaccino o guarigione dal Covid.

Prima della pandemia, un viaggiatore su due era straniero: quest’anno si spera di tornare al 25-30% per tamponare un’emorragia da 100 milioni al giorno. A giugno i dati resteranno ancora molto bassi, da luglio si spera nella ripartenza del “motore” Italia. In questo scenario il Mezzogiorno dovrebbe giocare un ruolo da grande protagonista.

IL FATTURATO PERSO

In Italia nel 2020 c’è stato un 85% di fatturato in meno, per alcuni alberghi addirittura il 100%, quelli che hanno chiuso dal marzo 2020 e sono ancora chiusi. Gli alberghi di villeggiatura in qualche modo l’estate scorsa hanno lavorato, anche se non al 100%, e con molta probabilità lavoreranno anche quest’anno. Poi ci sono zone come Roma, Milano, Firenze dove tanti alberghi che hanno chiuso nel marzo 2020 non hanno riaperto e che hanno fatturato zero.

«Capisco i ristoratori – dice Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma e vicepresidente vicario di Federalberghi – ma se andiamo a vedere i bilanci qualcosa hanno fatturato l’anno scorso e anche adesso, alcuni alberghi invece hanno fatturato zero. Molto dipenderà dalla ripresa del turismo straniero. Il turismo straniero è ancora al palo, non ci sono i voli, c’è la quarantena, non c’è il passaporto vaccinale. Gli italiani però vanno all’estero, perché il governo ha pensato bene di permettere di andare in vacanza in Spagna e in Grecia, ma non a Palermo». 

«Un’ora in più di coprifuoco fa la differenza in un sistema basato sulla competitività con altri Paesi – sostiene Roscioli -. Nel mondo del turismo i danni maggiori si fanno con gli annunci, basta un annuncio sbagliato o incauto per convincere centinaia di migliaia di persone a scegliere un posto anziché un altro.  Capisco chi dice che il dibattito su un’ora in più o un’ora in meno di coprifuoco non lo appassiona, forse perché il suo lavoro non è basato su una competitività con altri territori in cui, invece, questa ora in più o in meno fa la differenza. Annuncio coprifuoco fino al 31 luglio? Ripeto: nel mondo del turismo i danni maggiori si fanno con gli annunci, basta un annuncio sbagliato o incauto per frenare centinaia di migliaia di persone e convincerle a scegliere un posto anziché un altro».

ISOLE CAMPANE PRONTE

Dopo Procida e Capri, si lavora a rendere Covid free le altre mete campane del turismo internazionale. Brand mondiali su cui punta la Regione per una ripresa economica in sicurezza.

«La prossima tappa – ha annunciato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – è Ischia, tra due settimane. Poi proseguiremo con Sorrento, Amalfi, e arriveremo al Cilento, per prepararci ad accogliere milioni di turisti ed evitare che se ne vadano in Spagna o in Grecia. L’altro obbiettivo è quello di immunizzare la città di Napoli entro luglio».

Ma a Capri, dove spuntano i primi turisti. («Le prospettive sono buone – dice il consigliere delegato al Turismo, Ludovica Di Meglio – stanno arrivando le prenotazioni dagli Usa»), adesso l’atmosfera è maggiormente rilassata.

VOGLIA DI STARE ALL’ARIA APERTA

C’è tanta voglia di partire e, dopo mesi di forti restrizioni e giorni trascorsi rinchiusi tra le mura domestiche, le famiglie stanno già pensando alle vacanze. In particolare, a partire dalla seconda metà di aprile, con la condivisione delle informazioni relative alle normative estive, c’è stato un vero e proprio boom nell’ambito delle ricerche online dedicate alle vacanze, in particolare per quanto riguarda quelle all’aria aperta, dove non solo è più facile mantenere il distanziamento sociale, ma si può anche staccare la spina a contatto con la natura.

Ad affermarlo è Campeggi.com, il portale leader in Italia per campeggi e villaggi vacanze, con il suo Camping Report (CaRe): nella terza settimana di aprile il portale ha infatti registrato un aumento delle ricerche pari al 54 per cento in più rispetto all’inizio del mese, con una crescita del 656 per cento se paragonato allo stesso periodo del 2020, quando invece l’incertezza era molto maggiore a causa del lockdown prolungato fino al mese di maggio.

A guidare la classifica delle destinazioni più cercate c’è la Puglia, al primo posto con il 12,55% delle ricerche, affiancata sul podio da Toscana (9,03%) e Sardegna (5,09%). Seguono Liguria, Campania, Sicilia, Lazio, Abruzzo, Emilia-Romagna e Calabria, che formano così una Top 10 nella quale viene rappresentato l’intero Stivale, da nord a sud.

Gli italiani – dice il Camping Report di Campeggi.com – hanno bisogno di rilassarsi e di ricaricare le batterie: dalle ricerche del motore interno della piattaforma emerge un grande interesse per le strutture con piscina e centro benessere, due servizi che salgono sul podio dei più desiderati insieme all’animazione per i più piccoli.

LE FASCE D’ETÀ

La voglia di vacanza all’aria aperta si fa sentire a ogni età, segno che non è mai troppo presto o troppo tardi per una vacanza in campeggio. Il 23% degli utenti, infatti, si trova tra i 25 e i 34 anni, affiancato dal 22% della fascia 35-44 e dal 19% di quella 45-54.

Leggero distacco per le fasce 18-24 (14%), 55-64 (13%) e over 65 (9%), di poco inferiori, ma rappresentate da percentuali ugualmente significative.

La maggior parte delle ricerche e delle prenotazioni, infine, avvengono attraverso dispositivi mobili (66%) e dalle principali città italiane come Milano (18%) e Roma (11%), ma l’interesse per i camping dello Stivale non è solo nazionale: Campeggi.com, infatti, segnala come il 10 per cento degli utenti sia registrato in Germania, confermando ancora una volta la passione dei cittadini d’Oltralpe per le vacanze all’aria aperta nel nostro Paese.


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