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CHIUSURA della gestione commissariale in due mesi e passaggio del ramo Volo a Ita, con operatività della nuova compagnia a partire dal 15 ottobre. Sono questi i capisaldi dell’intesa tra il governo italiano e la Commissione europea. Farà seguito la lettera firmata dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, azionista unico della nuova società che recepirà i paletti posti da Bruxelles per garantire l’effettiva discontinuità fra la gestione commissariale e la nuova compagnia che, potrebbe anche non chiamarsi più Alitalia.

Proprio per segnare la rottura con il passato anche il marchio, come altre attività (fra cui la manutenzione e i servizi a terra) verranno messi all’asta. Ad aggiudicarsela sarà il miglior offerente e non è detto che siano gli eredi della vecchia compagnia di bandiera. Un altro elemento di rottura è rappresentato dalla fine del programma Millemiglia. Ita dovrà dotarsi di un altro programma di fidelizzazione.  Il passaggio successivo sarà l’immissione della prima tranche (800 milioni)  dell’aumento di capitale fino a 3 miliardi di euro, per consentire a Ita di acquistare gli asset volo.

L’amministrazione straordinaria, da parte sua, conferma l’obbligo a rimborsare prima di ogni altro debito, il prestito di 100 milioni di euro previsti nel decreto Sostegni-bis. Il finanziamento potrà essere usato solo per le spese ordinarie e accompagnerà Alitalia alla definitiva liquidazione. Sulla base di queste indicazioni il consiglio d’amministrazione di Ita riunito sotto la presidenza del nuovo presidente Alfredo Altavilla  ha approvato il Piano industriale 2021-2025, illustrato dall’amministratore delegato e Fabio Lazzerini. “All’avvio delle proprie attività – si legge in una nota – Ita opererà con una flotta di 52 aerei. Già nel 2022 la flotta crescerà fino a 78 aeromobili (+26 sul 2021). Dal 2022 è previsto l’inizio dell’inserimento in flotta degli aeromobili di nuova generazione che sostituiranno progressivamente i velivoli di vecchia tecnologia. A fine 2025 la flotta crescerà sino a 105. Esattamente il doppio della dotazione iniziale. A condizione naturalmente che tutto proceda secondo i programmi.

Per l’Alitalia che abbiamo conosciuto negli ultimi vent’anni sarebbe un trionfo. La nuova compagnia partirà con un organico compreso fra 2.750 e 2.950, persone rispetto ai circa 11 mila attuali. Saliranno a fine piano (2025) a 5.550-5.700 persone come comunque sono la metà di quelli di oggi. Una parte verrà assorbita nelle attività collaterali di cui la nuova compagnia potrà essere azionista ma non proprietaria. Vale a dire i servizi a terra che nel 2025 assorbiranno fra 2650 e 2.700 persone e la manutenzione (1.100- 1.250 risorse ). Insomma se tutto andrà bene fra quattro anni il “sistema” Alitalia occuperà all’incirca 9.600 persone.

Dodici anni fa, prima che cominciasse il balletto dei soci privati (dai capitani coraggiosi agli emiratini) e la gestione commissariale era più di 22 mila. La compagnia focalizzerà la propria attività sull’hub di Fiumicino e sull’aeroporto di Milano Linate, dove si posizionerà come l’azienda di riferimento. All’avvio delle attività, la compagnia servirà 45 destinazioni con 61 rotte che saliranno a 74 destinazioni e 89 rotte nel 2025. Inizialmente opererà collegamenti su New York (da Roma e Milano), Tokyo Haneda, Boston e Miami (tutte e tre da Roma), ma già con l’anno prossimo è previsto l’avvio di nuovi voli su San Paolo, Buenos Aires, Washington e Los Angeles.

”Sono particolarmente soddisfatto per il riconoscimento della solidità industriale e finanziaria del Piano – dichiara l’amministratore delegato Fabio Lazzerini – Un progetto che partendo dal cliente e dalle sue esigenze, proietterà Ita tra le migliori compagnie in Europa per sostenibilità economica, sociale ed ambientale, garantendo al contempo connettività a imprese, turisti e cittadini”.

Il ministro dello Sviluppo Economico  Giancarlo Giorgetti – avverte una nota – vigilerà su tutti i passaggi a tutela dei lavoratori e dei consumatori. Il periodo di transizione sarà accompagnato attraverso una corretta vigilanza sull’amministrazione straordinaria di Alitalia che si farà carico delle ricadute sociali insieme con il ministro del lavoro attivando tutte le tutele consentite per accompagnare i lavoratori che non troveranno posto nella newco verso nuove prospettive. La cessazione di Alitalia è prevista per il prossimo 15 ottobre. Gli acquirenti di biglietti per voli successivi a questa data saranno tutelati. Sullo sfondo, naturalmente, c’è il problema delle alleanze internazionali. Un tema che verrà affrontato al momento del decollo della nuova Ita.

In pole position c’è Lufthansa che aveva chiesto una durissima cura dimagrante prima di avviare qualunque trattativa. La richiesta è stata esaudita. Resta il problema che il colosso tedesco fino a quando non avrà restituito il sussidio ricevuto dallo Stato non potrà fare acquisizioni. In alternativa c’è sempre la possibile alleanza con Delta.


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