X
<
>

Paolo Gentiloni

Condividi:
5 minuti per la lettura

La Commissione europea abbassa le aspettative sul Pil italiano del 2022. Nelle stime invernali Bruxelles rivede al ribasso il Pil dell’Italia prevedendo per questo anno un +4,1%, mentre nel rapporto dello scorso novembre aveva stimato una crescita al 4,3%. Per il 2023 la Commissione europea stima invece un Pil al +2,3%.

«Il contesto italiano – ha detto il commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni, intervenendo in un briefing con la stampa a Bruxelles – è quello di un’economia che tende a riprendere i livelli di crescita pre-pandemia forse più velocemente di quanto immaginato tempo fa. Le previsioni di crescita positive sono collegate alla buona attuazione del Pnrr sul quale il governo italiano è pienamente impegnato. Noi, in tutte le nostre previsioni, abbiamo considerato l’influenza dei Pnrr nazionali sugli investimenti, come se andasse tutto nella direzione giusta».

LE PREVISIONI

«Le previsioni di breve termine – rileva la Commissione nella sua analisi – sono oscurate dalla prolungata interruzione di forniture e dal brusco aumento dei prezzi dell’energia. Si prevede che l’erosione del potere di acquisto e l’attenuazione della fiducia dei consumatori scalfiscano la crescita reale nel breve periodo. Ci si aspetta che l’attività economica riguadagni slancio nel secondo trimestre e continui a espandersi nella seconda parte dell’anno».

Bruxelles rivede poi al rialzo le aspettative sull’inflazione per gli elevati prezzi dell’energia, ma anche per l’aumento delle pressioni inflazionistiche su altre categorie di beni, a partire dall’autunno.

Nel complesso, l’inflazione nell’area dell’euro, secondo le stime di Bruxelles, nel 2022 arriverà al 3,5% (il 3,9 nella Ue) prima di scendere all’1,7% (1,9% nella Ue) nel 2023. Per l’Italia l’inflazione dopo l’1,9% del 2021 è attesa sopra il livello dell’eurozona e al 3,8% nel 2022, per diminuire poi all’1,6% nel 2023. In autunno l’inflazione nell’eurozona era stata stimata al 2,4% nel 2021, al 2,2% nel 2022 e all’1,4% per il 2023.

Il rallentamento della crescita previsto in autunno è stato più forte del previsto. Questo è stato dovuto, secondo il rapporto sulle stime invernali, in particolare, al picco dei contagi da Covid-19, l’aumento dei prezzi dell’energia e la prolungata interruzione di forniture. Ma secondo la Commissione europea lo stress economico causato dall’attuale ondata di contagi avrà vita breve. «Le forniture si normalizzeranno e la pressione inflazionaria si conterrà».

La relazione evidenzia però che «’incertezza e i rischi per la ripresa restano elevati, e sono notevolmente aggravati dalle tensioni geopolitiche nell’Est Europa».

CRESCITA E INFLAZIONE

In generale, l’Unione europea, nel suo complesso, ha raggiunto un Pil ai livelli del periodo precedente alla pandemia nel terzo trimestre del 2021 e si prevede che tutti i Paesi europei riescano a superare questo target di percentuale entro la fine del 2022. Il Pil dell’eurozona si stima in crescita del 4% nel 2022 e del 2,7% nel 2023, dopo il rialzo del 5,3% nel 2021, secondo la Commissione Ue che, quindi, riduce le precedenti stime dell’autunno che prevedevano la crescita del 4,3% per questo anno e del 2,4% per il 2023. Nell’intera Unione europea ci si attende una crescita del 4% nel 2022 e del 2,8% nel 2023, dopo il +5,3% nel 2021.

«Il rallentamento del forte rimbalzo partito in primavera, già previsto –  scrive la Commissione europea-  è risultato più acuto per l’ondata di infezioni Covid-19, i prezzi dell’energia e le continue interruzioni sul lato dell’offerta».

«L’inflazione ha alzato la testa negli ultimi mesi del 2021- ha detto Gentiloni in un punto stampa –  Rispetto alle precedenti stime ci si attende che i prezzi dell’energia restino alti per un lungo periodo e questo creerà problemi su alcune categorie di beni e servizi. L’incertezza resta a livelli preoccupanti».

Secondo Gentiloni, comunque, per l’economia si tratta di rischi bilanciati: «I fondamentali restano solidi, ci aspettiamo che l’economia Ue riprenderà slancio». Rispetto alla situazione italiana, aggiunge: «Essendo il turismo così importante per un Paese come l’Italia, è molto importante investire e farlo con la capacità di sfruttare al massimo quelle che sono le concessioni balneari, quindi queste concessioni vanno riassegnate attraverso meccanismi di gara. Ciò non significa ignorare il lavoro fatto, gli investimenti fatti, le ricadute sociali della riassegnazione, ma contemporaneamente non si può ignorare il fatto che siamo in un regime di competizione e ci possono essere investitori che di questo patrimonio fanno un uso migliore».

L’OCCUPAZIONE

A livello europeo il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, sembra comunque ottimista. «L’economia della Ue – ha detto – ha ora riguadagnato tutto il terreno che aveva perso durante il culmine della crisi, grazie a campagne di vaccinazione di successo e al sostegno coordinato della politica economica».

Il vicepresidente dell’Esecutivo europeo ha ribadito che ci sono stati passi avanti in questi mesi dal punto di vista dell’occupazione: «La disoccupazione ha raggiunto un minimo storico. Questi sono risultati importanti. Poiché la pandemia è ancora in corso, la nostra sfida immediata è quella di mantenere la ripresa ben avviata. Il significativo aumento dell’inflazione e dei prezzi dell’energia, insieme alle strozzature della catena di approvvigionamento e del mercato del lavoro, stanno frenando la crescita».

L’INCOGNITA TASSI

«Guardando al futuro, tuttavia, ci aspettiamo di rimettere la marcia verso l’alto nel corso dell’anno, quando alcuni di questi colli di bottiglia si allenteranno – ha concluso Dombrovskis – I fondamentali della Ue rimangono forti e saranno ulteriormente rafforzati quando i Paesi inizieranno a mettere in atto i loro piani di ripresa e resilienza».

 Eppure, la presidente della Bce, Christine Lagarde, che aveva ribadito che la Bce avrebbe mantenuto i tassi d’interesse invariati nel 2022, la scorsa settimana ha, invece, aperto la porta a rialzi dei tassi già da quest’anno, dopo una riunione del consiglio direttivo della Banca.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE