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Matteo Salvini mentre bacia il rosario

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Bastano due righe in una preghiera letta nelle chiese della diocesi di Treviso, per mandare in fibrillazione La Lega Salvini Premier. Evidentemente il nervo dell’autonomia non ottenuta è così scoperto da far male. Infatti, domenica tra le invocazioni che seguono la lettura del Vangelo, è stata inserita al quarto posto la seguente frase: «Preghiamo affinché i popoli della terra non cedano alla tentazione dell’autonomismo e dei piccoli interessi locali».

La frase è stata ascoltata da Riccardo Barbisan, consigliere comunale di Treviso, noto alle cronache perché lo scorso anno, avendo chiesto un contributo per il Covid, venne escluso dalle liste dei candidati della Regione Veneto, assieme ad altri due leghisti. Barbisan ha fotografato il testo della preghiera che è riportato sul foglio “La nostra messa chiuse” ed è stampato ogni settimana dalla diocesi di Treviso.

La foto è finita sul sito Facebook di Barbisan, che ha accusa: «Nella preghiera dei fedeli di oggi oggi la Chiesa di Treviso fa pagare i credenti contro l’autonomismo. Io ci resto un po’ male perché ho sempre pensato che il modello di autonomia sviluppato dalle chiese locali (le diocesi) nei confronti della Chiesa Universale che tutte insieme la compongono potesse essere fonte di ispirazione anche per le istituzioni secolari».

Poi spiega: «A me basterebbe che la mia regione avesse l’autonomia che la mia diocesi ha nell’amministrare beni e finanze nei confronti della Chiesa Universale. Rimango stupito che chi da centinaia e centinaia di anni ha sviluppato per sé un modello virtuoso di autonomia voglia negarlo alla comunità civile. Spero solo che tutto ciò sia solo frutto di un malinteso attorno al significato di autonomismo e che la Santa Chiesa non sia occorsa nel ridicolo facendo pregare i fedeli contro una pratica giustamente praticata da essa quasi da sempre». Tanto per non sembrare anticristiano, il leghista conclude: «Questo non è un buon motivo per non andare a messa oggi!».

È bastato questo post ad innescare un dibattito. Alcuni esponenti della Lega hanno dichiarato che «chiedere di pregare contro l’autonomismo non è solo un’ingerenza, ma una contraddizione La Chiesa è autonoma da 2000 anni». Il venetista convinto Ettore Beggiato chiosa: «La Chiesa, anche con alcune encicliche di Giovanni Paolo II, ha sempre sottolineato il valore della sussidiarietà e dell’autonomia. Ci troviamo di fronte una posizione antistorica che non capisco. Ricordo alla diocesi che è prevista dalla Costituzione, ma in questo modo si invitano i fedeli a pregare contro una cosa sacrosanta e legittima Spero sia stata una svista».

Attraverso le pagine dei giornali locali è intervenuto anche Marzio Favero, consigliere regionale della Lega, già sindaco di Montebelluna, che sembrava destinato a diventare il nuovo assessore alla cultura regionale. «Il pensiero sociale della Chiesa ha sempre fatto leva sull’autonomia dei popoli e delle Nazioni. Pensiamo alla lezione morale di un grande sacerdote come Don Sturzo che all’inizio del ‘900 spiegava quanto fosse importante per l’Italia avere un sistema federale autonomistico».

Tra i molti commenti al post di Barbisan qualcuno sottolinea la differenza «tra autonomismo, che fa rima con separatismo, ossia egoismo, ed autonomia che fa invece rima con democrazia». Un altro: «L’indipendentismo può avere una accezione negativa solo nella testa di chi non sa cosa sia o è schiavo di pregiudizi politici». Ma c’è anche qualche non leghista che sottolinea come non si sia invitato la comunità a pregare contro qualcosa, bensì a rifuggire dalla logica del “tanto io ho la pancia piena gli altri si freghino”. Un ardente seguace del Carroccio replica: «L’egoismo nella autonomia o nell’autonomismo lo vede solo chi ha una visione distorta del mondo o diffidenza verso l’autonomia».

Un altro, invece, contrappone alla visione leghista una dimensione planetaria: «Da un esponente della Lega non potevo aspettarmi altro che non vedesse al di là del proprio naso e dei propri interessi personali. Lo sa che non esistono solo Treviso e il Veneto, ma c’è anche un mondo interconnesso che ha bisogno di cooperare?». Infine, dalla pancia del Veneto: «Da troppo tempo la locomotiva Nordest è stufa di trainare parassiti. Quindi, cooperare sì, ma tutti devono pedalare se non è così giù la zavorra dalla carrozza e subito, ma subito, autonomia».

La Diocesi tace. «Non si replica a Facebook» è l’unica dichiarazione. In realtà qui si è mosso il mondo leghista, che con Luca Zaia rappresenta il 76 per cento dei veneti. La frase contestata è l’unica preghiera che ogni comunità diocesana decide “in autonomia” ogni domenica e che rappresenta una preoccupazione locale. In questo caso il riferimento punta sulla necessità di armonia tra i popoli. Ma il riferimento agli “egoismi locali” è parso così calzante da pensare ai leghisti di essere stati citati nella preghiera.


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