X
<
>

Luigi Gubitosi

Condividi:
4 minuti per la lettura

CHE cosa succederà nel consiglio di amministrazione di Tim in programma per oggi? È quello che si chiedono nei palazzi della politica e della finanza fra Roma e Milano. Ci sarà solo una discussione sulle strategie del gruppo capeggiato dall’amministratore delegato, Luigi Gubitosi, oppure i rappresentanti espressione dell’azionista forte Vivendi vorranno approfondire altro? Sono le attese che accompagnano questa vigilia.

Tensioni che si riflettono sul titolo in Borsa. Tim rimbalza (+1,6%) ma resta ancorato sui 33 centesimi mentre si rincorrono i rumors che solo la riunione di oggi del consiglio straordinario potrà mettere a tacere. La delusione dei francesi, dopo due profit warning consecutivi, ha messo pressione sull’amministratore delegato Luigi Gubitosi cui è stato chiesto di chiarire quali pedine muovere per recuperare redditività.

L’ordine del giorno della riunione prevede che si parli di strategia e organizzazione con la valorizzazione di alcuni assett come Olivetti e Sparkle. Ma se la tensione resterà quella dei giorni scorsi potrebbe sfociare su temi di governance.

I francesi non avrebbero i numeri per far passare un voto di fiducia sul manager ma questo non ha impedito che si scatenasse il gossip sul possibile ribaltone, con un toto nomi che, come fanno notare in ambienti finanziati, sembra solo un ‘killeraggio’, un gioco che brucia le possibili candidature.

Secondo Tag43 Gubitosi starebbe addirittura già trattando la buonuscita (“10 milioni di euro più una manleva”) ma intanto oggi gli sarà chiesto di scoprire le carte, sugli asset che ancora è possibile valorizzare e sulla rete. Tuttavia già circolano i nomi dei possibili successori.

Il nome più gettonato è Fabrizio Palermo, ex amministratore delegato di Cdp, che sta cercando di ricollocarsi e può vantare una conoscenza molto approfondita di tutti i passaggi legati al futuro della Rete unica. I francesi però sanno bene che Palazzo Chigi non gradirebbe. E allora si tengono in serbo altre carte.

La più accreditata è quella di Pietro Labriola, barese, classe 1967, dal 2019 alla testa di Tim in Brasile, con in precedenza numerose esperienze nel mondo delle tlc. Altro candidato forte è Luca Luciani protagonista nel 2008 di una storica gaffe in cui durante una convention incitava i venditori di Tim a comportarsi come Napoleone a Waterloo che a suo dire era stato il capolavoro militare dell’Imperatore. Dopo quella topica Luciani andò a guidare le attività Telecom in Brasile con buoni risultati. Uscito dal gruppo telefonico, Luciani è diventato managing director della società di consulenza Value Partners.

Altri nomi che circolano, ma meno accreditati sono quello di Salvatore Mastronardi, consulente dei cinesi di Huawei, e di Stefano Azzi, che ha lavorato in Tim per nove anni, e che proprio Gubitosi silurò quando era Chief Consumer Office.

Il finale di partita dipende molto da Bruxelles. L’antitrust dell`Unione Europea dovrebbe arrivare entro la mezzanotte a prendere la sua decisione sull’operazione Cdp, Macquarie,Open Fiber. Secondo le attese l’autorizzazione per la Cassa a salire al 60% e per il fondo australiano ad entrare con il 40% rilevando la quota di Enel dovrebbe essere senza condizioni.

Dopo le indiscrezioni sulla revisione della governance alla base del progetto Rete Unica, con Tim che acconsentirebbe a cedere la maggioranza della newco, era stata ipotizzata un’alternativa con il take over di Kkr su FiberCop (subito stoppata da un portavoce del gruppo telefonico chiarendo che Tim “non prevede una riduzione della quota”), una contromossa del fondo che potrebbe temere di diluirsi in un possibile accordo che coinvolga l’operatore wholesale.

Vittorio Colao

Il progetto della rete unica ha subito una seria battuta d’arresto con l’entrata in scena del Governo Draghi e dei suoi Ministri. Non a caso ieri il ministro Colao, in audizione al Parlamento non ne ha fatto cenno. Ha ricordato che «Il Piano nazionale di ripresa e resilienza stanzia 6,7 miliardi per reti ultraveloci e l’ambizione è quella di andare al 100% di copertura entro il 2026».

Riguardo al piano Italia a 1 Giga, nell’ambito del Pnrr, il ministro Colao ha spiegato che «le tempistiche sono stringenti ma stiamo rispettando il cronoprogramma. Abbiamo fatto la mappatura, in ottica di complementarietà con il piano di copertura delle aree bianche».

Inoltre «abbiamo fatto la consultazione pubblica», e l’8 novembre scorso «abbiamo notificato formalmente il piano alla Commissione Ue per l’autorizzazione, perché c’è il profilo degli aiuti di Stato. Ci attendiamo una decisione della Commissione Ue per fine dicembre» e «la pubblicazione dei bandi entro gennaio 2022». Mentre «entro giugno 2022» avverrà «l’assegnazione».


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE