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Un treno Frecciarossa

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WEBUILD S.p.A. (ex Salini Impregilo) ha avviato i cantieri del primo tratto del progetto di ammodernamento e potenziamento della Messina-Catania-Palermo che dà ufficialmente il via in Sicilia all’Alta velocità ferroviaria. Vi sono impegnate 400 persone e una filiera di oltre 300 imprese. La consegna dell’opera, salvo imprevisti, è prevista per la fine del 2028.

L’ “OPERA MADRE”

Quello della linea ferroviaria che collega le tre grandi città metropolitane della regione è la “madre” di tutte le opere di ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria regionale che rientrano nei progetti delle Ferrovie dello Stato finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Gruppo FS, attraverso la controllata Rete Ferroviaria Italiana, è stato chiamato a svolgere un ruolo fondamentale nella definizione e attuazione del Pnrr, con particolare riferimento agli investimenti previsti nella Missione 3 (“Infrastrutture per una mobilità sostenibile”) destinati per l’80% a interventi di sviluppo e potenziamento della rete ferroviaria nazionale e regionale.

La realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria è uno degli obiettivi della Sustainable and Smart Mobility Strategy proposta dalla Comunità europea il 9 dicembre 2020 per contribuire alla riduzione del 90% delle emissioni di Co2 entro il 2050 e completare lo spazio unico europeo dei trasporti delineato con il Libro Bianco del 2011. Gli altri obiettivi, sempre riguardanti il trasporto ferroviario, prevedono il raddoppio del traffico merci su rotaia e la realizzazione di una rete transeuropea di trasporto multimodale operativa per trasporti sostenibili e intelligenti con connettività ad alta velocità.

GLI ALTRI PROGETTI

Oltre al collegamento Messina-Catania-Palermo, che risponde alle esigenze di medio e lungo periodo della domanda di trasporto pubblico su ferro, la Sicilia annovera altri progetti: il ripristino ed elettrificazione della linea Palermo-Trapani via Milo, il bypass di Augusta, il potenziamento della linea Palermo-Agrigento-Porto Empedocle e il collegamento con l’aeroporto Trapani Birgi. L’investimento complessivo ammonta a 9,3 miliardi di euro.

«Gli interventi in corso e quelli programmati sull’itinerario Messina-Catania-Palermo – dice Fs – consentiranno di aumentare la velocità fino a 250 km/h e la conclusione per fasi consentirà progressive riduzioni dei tempi di percorrenza a vantaggio di chi viaggia per lavoro, studio e turismo. A lavori ultimati, il viaggio tra Messina e Catania sarà coperto in 45 minuti, contro i 70 di oggi, e quello fra Catania e Palermo in un’ora e 50 minuti, con un risparmio di circa un’ora rispetto alla percorrenza attuale».

La realizzazione dell’opera permetterà inoltre di migliorare le interconnessioni tra le aree interne siciliane e le tre città. Rete Ferroviaria Italiana ha incaricato il Gruppo Webuild (gruppo societario specializzato nel settore delle infrastrutture e grandi opere) di realizzare la prima tratta della nuova linea ad alta capacità, il raddoppio di una sezione di 38 km. che collega Bicocca (vicino all’aeroporto di Catania) a Catenanuova (provincia di Enna).

I CANTIERI

I cantieri, una volta a regime, non interromperanno mai l’attività della vecchia linea grazie all’impegno di circa 400 persone impegnate nella costruzione dell’opera e una filiera di oltre 300 imprese fornitrici (tra fornitori e subfornitori), di cui circa il 55% provenienti dalla Sicilia e alle quali sono già stati assegnati 92,5 milioni di euro di lavori. La commessa comprende la realizzazione di opere civili, tra cui 17 viadotti, 8 cavalca-ferrovia, 2 gallerie artificiali e 2 gallerodotti.

Diversi i benefici attesi a opera conclusa, a partire dagli oltre 2,5 milioni di passeggeri l’anno che potranno servirsene e la non immissione nell’atmosfera di oltre 13mila tonnellate di Co2. L’attivazione di un primo binario fra Bicocca e Catenanuova è prevista tra fine 2022 e inizio 2023. Il progetto prevede poi il completamento entro il 2026 del tratto da Catania a Lercara ed entro il 2028, infine, il completamento dell’ultimo lotto tra Fiumetorto e Lercara, che comprende una galleria di 20 km. Un ammodernamento atteso da molti anni e indispensabile per rendere competitivo il trasporto ferroviario.

Nella regione infatti sono 173 le località raggiunte dai 1.369 km. di ferrovia in funzione. Però solo 791 km (il 58% del totale) sono elettrificati e, di questi, solo 223 sono a binario doppio. Oggi la maggior parte dei treni è costretta a fermarsi per far passare il convoglio che arriva nel senso di marcia opposto, ritardando così di ore il tempo necessario per spostamenti anche molto brevi. Lo stesso accade oggi nel tragitto tra Palermo e Catania, dove i treni viaggiano ad una velocità massima di 90 km/h e sono obbligati a fermarsi di quando in quando proprio a causa del binario unico. Per questo collegamento ferroviario dovrebbe essere utilizzato Frecciabianca, una Freccia di Trenitalia (Gruppo FS Italiane) che può raggiungere i 250 km/h: il primo viaggio inaugurale, proprio sulla tratta Palermo-Catania-Messina e viceversa, è stato effettuato il 14 novembre scorso.

STAZIONI E TECNOLOGIE

Il Pnrr guarda anche al futuro delle stazioni: 54 scali saranno infatti resi più accessibili, sicuri e sostenibili. In particolare stanno per partire i lavori nelle stazioni di Palermo Notarbartolo, Milazzo, Messina Centrale, Messina Marittima, Acireale, Siracusa e Marsala. Grazie al restyling architettonico sarà possibile integrare le stazioni con il contesto urbano.

Gli investimenti, infine, riguarderanno anche l’ammodernamento tecnologico. Fs-Rfi ha aggiudicato il mese scorso, per un importo di circa 500 milioni di euro, la gara d’appalto per la progettazione e la realizzazione dell’European Rail Transport Management System, il più evoluto sistema per la supervisione e il controllo della marcia dei treni in Sicilia, Lazio, Abruzzo e Umbria. Il bando rappresenta il primo tassello dei progetti tecnologici finanziati dal Pnrr e interessa circa 700 chilometri di linee ferroviarie, delle quali circa 480 in Sicilia.


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