Enrico Letta durante la commemorazione di David Sassoli
4 minuti per la lettura“IL SORRISO, gli occhi, la parola. Con questo trittico voglio iniziare questo discorso in memoria di David. Il sorriso, il suo; occhi, quelli degli altri; la parola, di quelli che non hanno voce”.
Così il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha iniziato il suo discorso durante la cerimonia di commemorazione del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, a Strasburgo. Le rose bianche hanno invaso la plenaria e i banchi degli eurodeputati per un giorno. La rosa bianca è il simbolo dell’impegno di Sophie Scholl per la resistenza che David Sassoli ricordava spesso.
Durante la sua presidenza Sassoli si è impegnato per superare i sovranismi e gli egoismi nazionali per costruire un’Europa vicina alle persone e più solidale verso gli ultimi della terra.
“Ci ha lasciato una grande eredità. L’Europa sono innanzitutto le sue persone, le sue anime, i suoi cuori. Si è sempre impegnato per un’Europa che non cadesse nella tentazione dell’omologazione, lavorando per un’unità rispettosa delle tradizioni e delle specificità”, ha detto Letta. Il segretario del PD ha poi avvertito: «Ogni colpo di piccone che diamo oggi all’integrazione europea allontana la meta della sostenibilità, allontana la promessa di un mondo ancora abitabile tra cento anni, ancora bello come oggi».
David Sassoli aveva aperto le porte del Parlamento europeo a tutti. Durante la pandemia aveva lasciato a disposizione delle Ong locali gli edifici e la mensa del Parlamento per ospitare le donne vulnerabili e i senzatetto. Era poi capace di dialogare con tutti, per questo durante la sua presidenza si è ricorso a lui per negoziare tra i Paesi e con la Commissione europea. “Il sorriso, il suo, è stato un regalo speciale, ed è il primo pensiero che ci passa per la mente quando pensiamo a David. È l’immagine che ne trasmette la forza e la serenità. Il suo sorriso era un dono innato, ma il suo sorriso era soprattutto uno stato d’animo. Era un sorriso accogliente. Era il sorriso della comprensione. Era il sorriso di benevolenza e coerenza”.
Poi il suo impegno per una politica migratoria diversa, il superamento del regolamento di Dublino e un’Europa senza muri. “Gli occhi. Quelli degli altri. Quelli che David cercava, guardava e incontrava. Questi occhi che raccontano i drammi del nostro tempo”, racconta Letta. “David aveva questo grande dono di guardare oltre, sapeva non fermarsi alle apparenze e sapeva arrivare alla sostanza”.
Sassoli richiamava spesso i governi e le istituzioni europee a lottare contro la povertà, a non voltare le spalle agli ultimi. “Tutta la sua vita è stata dedicata a dare parole ai senza voce. Donare speranza a chi non ne ha. Questa predisposizione istintiva verso gli altri si rifletteva nella vita di David attraverso la costruzione incessante di spazi di dialogo e la pratica instancabile dell’ascolto” ha detto.
La presidenza di Sassoli è stata fortemente politica. Letta ha ribadito che i funerali di Stato di Sassoli, voluti dal premier Mario Draghi, “hanno rappresentato un incredibile momento di unità del nostro Paese. La cerimonia di venerdì scorso a Roma è stata un inno all’Europa. Anche nel momento finale, David ci ha lasciato una grande eredità. Quel giorno, con quella bandiera europea, quel sentire tante lingue che si intrecciavano, abbiamo tutti sentito davvero che l’Europa non è solo direttive, istituzioni e acronimi. No. L’Europa sono innanzitutto le sue persone, le sue anime, i suoi cuori. Sì, abbracci, emozioni, sorrisi”, ha detto.
In vista delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica, «proprio in questi giorni si sono moltiplicate le voci di chi pensa che proprio David sarebbe stato quel Presidente da eleggere. Voci di ogni orientamento politico. Io, parlando di questo tema con lui stesso un mese fa, registrai il suo sorriso e una frase che tengo nel mio cuore», ha detto Letta.
David Sassoli aveva stretto un rapporto di reciproca stima e collaborazione con la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen in questi due anni e mezzo in cui l’Europa ha dovuto affrontare la pandemia, la crisi, la crescita delle diseguaglianze e la Brexit. “È con il cuore pesante che ho dovuto rinunciare al mio tributo al mio buon amico David Sassoli – ha scritto su Twitter Von der Leyen – Voglio ancora onorare la sua memoria con una rosa bianca che era un simbolo del suo impegno politico e morale per tutta la vita. Buona strada, caro David”.
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