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Mario Draghi, presidente del Consiglio

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C’E’ la formalizzazione dell’accordo sui licenziamenti siglato martedì tra il governo, i sindacali e le imprese. C’è lo stop al cashback di Stato – dettagliatamente motivato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi -, un nuovo rinvio delle cartelle esattoriali, il rifinanziamento della “Nuova Sabatini”. Ci sono norme per Alitalia, per calmierare l’atteso aumento delle bollette di luce e gas e per differire la riscossione della Tari. Sono i principali temi dei 7 “capitoli” del decreto “Misure urgenti in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese” approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Via libera anche al disegno di legge delega che aggiorna il Codice appalti

IL LAVORO

Da oggi le aziende dell’industria manifatturiera e delle costruzioni potranno tornare a licenziare, ma il decreto conferma il blocco fino al 31 ottobre per la filiera dell’industria tessile che, già in difficoltà, ha pagato più di altri settori la crisi provocata dalla pandemia e fatica a rimettersi in piedi: le imprese – individuate attraverso i codici Ateco – potranno disporre di ulteriori 17 settimane di cassa integrazione Covid, gratuita quindi, con un costo per lo Stato di 185,4 milioni.

In linea con l’accordo siglato martedì sera al tavolo con i sindacati e le imprese – che “raccomanda” il ricorso agli ammortizzatori disponibili prima di procedere ai licenziamenti – il provvedimento “concede” 13 settimane di Cig utilizzabili fino al 31 dicembre – senza alcun contributo a carico del datore di lavoro – alle imprese che non hanno più a disposizione strumenti di integrazione salariale: costo dell’operazione 351 milioni.

Mentre costerà 12,3 milioni nel 2021 e 6,2 nel 2022 la proroga di sei mesi della Cassa integrazione straordinaria per le imprese interessate da tavoli di crisi al Mise. Viene poi rifinanziato il fondo di solidarietà per settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale per un totale di 11,1 milioni (7,4 milioni per il 2021 e 3,7 per il 2022).

«Abbiamo approvato ulteriori strumenti per aiutare le imprese e i lavoratori a gestire un passaggio senza danni sociali e per mantenere livelli occupazionali e capacità competitiva per le imprese – ha affermato il ministro per il Lavoro, Andrea Orlando – . L’accordo con le parti sociali è stato un grande risultato per raggiungere questi obiettivi».

STOP DI SEI MESI AL CASHBACK

Il decreto mette in stand by il cashback di Stato, il programma per incentivare i pagamenti elettronici e contrastare l’evasione fiscale: a niente sono valse le pressioni dei 5 Stelle affinché il premier tornasse sui suoi passi, congelando la sospensione dell’intervento bandiera del Movimento anticipata nel corso della cabina di regia di lunedì.

Durante il Cdm comunque Draghi ha rassicurato i ministri: si valutano i dati – il ragionamento del presidente del Consiglio – e poi si riparte. E infatti il dl sospende la misura  per sei mesi, a partire da oggi, fissandone il riavvio al primo gennaio del 2022. Ma il premier ha anche spiegato nel dettaglio le ragioni che impongo un esame puntuale della misura. «Il cashback ha un carattere regressivo ed è destinato ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliori», ha sostenuto.

A far maggior uso degli strumenti alternativi al contante sono gli abitanti del Nord e, più in generale delle grandi città, con un capofamiglia con meno di 65 anni, un reddito medio-alto e una condizione diversa da quella di operaio o disoccupato. Secondo il presidente del Consiglio, quindi rischia di accentuare la sperequazione tra i redditi, favorendo le famiglie più ricche, con una propensione al consumo presumibilmente più bassa. L’effetto moltiplicativo sul Pil non varrebbe poi il costo della misura, 4,75 miliardi – costo, ha puntualizzato, da valutare anche alla luce del quadro economico e sociale che nel 2020 ha visto 335 mila nuovi nuclei familiari e oltre 1 milione di persone in più entrare in povertà assoluta. Inoltre, non c’è evidenza del fatto che spinga a un maggior uso delle carte.

Ma soprattutto «non possono a tutt’oggi stimarsi effetti significativi sul gettito. Al contrario, è probabile che le transazioni elettroniche crescano per effetto del cashback soprattutto in settori già a bassa evasione». Intanto i “risparmi” del semestre di stop, pari a circa 1,5 miliardi, serviranno a finanziare la riforma degli ammortizzatori sociali. Slittano i termini per i rimborsi, che passano da 2 a 5 mesi dal termine del periodo di riferimento, mentre viene previsto un tetto mensile di 150 milioni per i rimborsi dei cashback “speciali”, cioè per chi ha effettuato il numero maggiore di transazioni digitali.

ALITALIA

Il governo va nuovamente incontro ad Alitalia che avrà tempo fino al 16 dicembre per la restituzione del prestito ponte da 400 milioni concesso all’azienda nel 2019. Viene poi istituito un fondo da 100 milioni per rimborsare i biglietti e i voucher già emessi per le misure di contenimento  dell’emergenza Covid e non ancora utilizzati nella data in cui la compagnia avrà ceduto il passo a Ita. La newco dovrebbe decollare a ottobre, ma la discontinuità aziendale imposta dalla Commissione europea “vieta” il passaggio dei titoli di viaggio dalla vecchia alla nuova compagnia.

RIFINANZIATA LA NUOVA SABATINI

Semplificazioni delle procedure e nuove risorse per le piccole e medie imprese che intendono far ricorso agli incentivi previsti dalla “Nuova Sabatini” per  rinnovare macchinari e attrezzature: il provvedimento rifinanzia la misura, a secco dal 2 giugno, con 600 milioni e accelera l’erogazione dei contributi, prevedendo che per le imprese che ne abbiano fatto domanda dal primo gennaio di quest’anno in poi e per le quali sia stata già erogata almeno la prima quota di contributo, il Mise possa procedere ad erogare le successive tranche del contributo.

Il FISCO

Arriva una nuova proroga dello stop all’invio delle cartelle esattoriali fino a 31 agosto, mentre i Comuni avranno tempo fino al 31 luglio per approvare le tariffe e i regolamenti della Tari e della tariffa corrispettiva.

GLI APPALTI

Tra le principali novità contenute nel testo del disegno di legge delega  che aggiorna il Codice appalti, la previsione di tempi certi per le procedure di gara, per la stipula dei contratti e la realizzazione degli appalti, comprese le opere pubbliche che dovranno essere sempre più orientate all’innovazione e alla sostenibilità, e il rafforzamento della qualificazione delle stazioni appaltanti.

«Puntiamo ad aumentare l’efficienza del sistema degli appalti, garantire una migliore gestione degli investimenti pubblici, rendere più rapide le procedure assicurando tempi certi per la realizzazione delle opere, in coerenza con il Pnrr e i principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale – ha spiegato il ministro per le Infrastrutture, Enrico Giovannini – Lo scopo è fare presto e fare bene, aumentando la sicurezza dei luoghi di lavoro, la tutela dei lavoratori, la trasparenza e la legalità».

Il Cdm ha approvato anche  i disegni di legge sul rendiconto generale dello Stato per il 2020 e sulle disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per il 2021.


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