X
<
>

La festa all’annuncio dell’assegnazione dei Giochi Invernali 2026 a Milano e Cortina d’Ampezzo

Condividi:
3 minuti per la lettura

Cortina d’Ampezzo vuole lasciare il Veneto ma la risposta è netta

Chiamatelo centralismo veneziano nei confronti delle richieste di autodeterminazione delle periferie di montagna. Chiamatela ritorsione per la voglia di tre comuni del Bellunese di trasmigrare alla provincia autonoma di Bolzano. Oppure, chiamatela semplicemente un’autodifesa amministrativa nei confronti di chi chiede finanziamenti, ma allo stesso tempo programma di abbandonare la comune casa dei veneti.

In ogni caso, la risposta dell’assessore al turismo della giunta di Luca Zaia risuona come un ultimatum ai comuni di Cortina, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia, che non lascia spazio alle aspettative di autonomia. Una specie di legge del contrappasso, se si pensa che il Veneto rinfaccia da cinque anni allo Stato italiano di adottare lo stesso atteggiamento, che non lascia finora spazio alla concessione a Venezia delle 23 deleghe amministrative richieste con un referendum che risale ormai all’ottobre 2017.

CORTINA VUOLA LASCIARE IL VENETO, IL MONITO DI CANER

L’assessore Federico Caner ha partecipato a una premiazione a Longarone e ha colto l’occasione per lanciare un duro avvertimento a chi sogna di cambiare regione. Nella sostanza, sembrano rieccheggiare le parole usate dall’allora governatore Giancarlo Galan quando una quindicina di anni fa cominciarono i primi referendum popolari a sostegno della richiesta di passaggi in Trentino Alto Adige o in Friuli Venezia Giulia. “Non accadrà mai!” aveva detto. Poi, in realtà, ce l’ha fatta Sappada che è riuscita a trasferirsi in Friuli. Ma è stato l’unico Comune.

Caner ha detto: “Che non pensino di beccarsi i soldi dei veneti e dopo andarsene altrove. Perché blocco subito i bandi ed escludo questo gruppo”. Poi ha spiegato che egli è favorevole a un’autonomia speciale da riconoscere a tutto il territorio del Bellunese, ma è contrario alla possibilità che la provincia perda pezzi di territorio. “Il Bellunese ha diritto a questo: subito dal punto di vista amministrativo, mentre da quello economico l’istanza deve essere agganciata all’autonomia del Veneto. Questo perché l’autonomia sta in piedi sia con le deleghe amministrative, ma anche con i soldi. Per questo obiettivo, quindi, dobbiamo lottare tutti assieme”.

IL MESSAGGIO POLITICAMENTE MINACCIOSO

Il suo tentativo di legare il problema al treno dell’autonomia, però si è tradotto in un messaggio politicamente minaccioso. “Sappiano queste persone che stanno uscendo i nuovi fondi pubblici 2021-27 con cui andremo a rigenerare le strutture alberghiere, oltre che a offrire un buon investimento per Cortina 2026. Che non pensi, qualcuna di queste, di beccarsi i soldi dei veneti e dopo andare in altre Province perché blocco i bandi subito ed escludo tutti coloro che fanno parte di questa squadra. Perché io non mi faccio pigliare per il naso”.

CORTINA VUOLE LASCIARE IL VENETO, LA REPLICA DI LEZUO

Parole durissime, ma che evidentemente sintetizzano lo stato d’animo che si respira nei palazzi veneziani, dove il governatore Luca Zaia è da anni impegnato nella partita delle Olimpiadi del 2026, al punto da sfidare gli abitanti di Cortina contrari alla costruzione della pista da bob, convinto così di promuovere lo sviluppo della montagna bellunese. La reazione è stata feroce. Intervistata dai giornali locali, la presidente di Arabba Fodom Turismo Michela Lezuo, ha detto:

“Ascoltando l’intervento dell’assessore Caner ho provato forte imbarazzo. Denota una scarsa conoscenza relativamente alla questione referendum dei comuni storici ladini ma anche, visto che cita risorse e soldi, agli importanti finanziamenti del Fondo comuni di confine che sono arrivati in seguito ai nostri referendum e di cui hanno beneficiato anche i territori di seconda fascia”. Ha parlato di una “pseudominaccia” rivolta al comparto turistico montano “totalmente fuori luogo”.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE