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Il presidente Vincenzo De Luca

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Chi fa da sè, fa per sè e anche per tutti. Questa volta lo sceriffo ha alzato la posta annunciando il suo obiettivo. Se Vincenzo De Luca annuncia e ci mette la faccia pubblicamente, vuol dire che è già quasi tutto fatto. Siamo ai dettagli, direbbero in gergo gli esperti di calciomercato.

Da luglio la Campania potrebbe produrre i vaccini per la popolazione regionale e per tutto il Mezzogiorno. «Se andiamo avanti con questi ritmi ci mettiamo anni per completare la campagna vaccinale, per questo stiamo lavorando in direzioni». E’ racchiusa in questa considerazione la motivazione che ha portato il governatore a puntare in alto.

«Stiamo lavorando alla produzione del vaccino in Campania – ha annunciato durante la consueta diretta Facebook del venerdì – Ci sono aziende che producono farmaci che possono attrezzarsi, con l’aiuto della Regione, con un aiuto finanziario anche rilevante, con le tecnologie necessarie, con i bioreattori mono-particolari per “l’infialamento“ del vaccino e la distribuzione del vaccino. È un’operazione che richiederà non meno di quattro mesi dal momento in cui dovessimo stipulare un accordo con aziende in grado di produrre nel nostro territorio il vaccino».

Il governatore poi fornisce ulteriori dettagli. «Stiamo prevedendo di investire decine di milioni di euro in una riconversione industriale di aziende, che abbiano la possibilità di produrre vaccino in Campania, sempre autorizzato e certificato dell’autorità sanitaria» ha specificato.

«Dunque – incalza lo sceriffo campano – siccome questo problema ce lo trascineremo per un medio periodo, oltre ad aspettare la distribuzione dei vaccini da parte del governo, ci muoviamo in questa direzione».

Ma non è tutto. «La Campania si sta muovendo nella direzione di cercare forniture aggiuntive di vaccini sul piano internazionale. Non appena avremo concluso qualche contratto con altri fornitori ve ne daremo notizia, ma stiamo lavorando ormai da una quindicina di giorni per stipulare contratti per forniture aggiuntive di vaccini» ha spiegato il presidente.

«Ovviamente – ha aggiunto – la somministrazione avverrà quando ci sarà l’autorizzazione delle autorità sanitarie. Ma intanto ci prepariamo ad avere qualche milione di dosi di vaccino in più, perché se andiamo con questi ritmi ci mettiamo anni per completare la vaccinazione dei nostri concittadini».

SCUOLA E 80ENNI “IMMUNI”

«Stiamo facendo un lavoro eccellente nella campagna vaccinale per gli ultraottantenni e per il mondo della scuola. Offriamo prestazioni di una qualità davvero eccezionale, mi arrivano lettere e testimonianze di anziani che raccontano di aver ricevuto nelle nostre strutture un’accoglienza che davvero si ha solo in Svizzera» ha detto. Il Presidente della Regione si è poi sofferma sullo stato delle vaccinazioni in Campania: «Nel giro di una settimana completiamo la vaccinazione al personale scolastico che si è prenotato».

ALTRO CHE LOMBARDIA

Mentre in Lombardia cominciano lunedì le inoculazioni agli operatori del mondo della scuola, il 10 la Campania avrà giù chiuso il capitolo. E’ questo un altro traguardo che rappresenta un ulteriore schiaffo in pieno volto al progredito e organizzato Nord. «Oggi si stanno iscrivendo sulla piattaforma i nostri concittadini delle forze armate e delle università – dice ancora De Luca – Continuiamo un grande sforzo sulla base dei vaccini che abbiamo a disposizione». Sta di fatto che nell’ultima settimana la regione che ha effettua il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione è stata proprio la Campania (1865), a seguire Lombardia (1316) e Molise (1101).

SPEREQUAZIONE DOSI

Risultati raggiunti nonostante continui ad esserci una sperequazione nella distribuzione dei vaccini. «Ad oggi – chiarisce – sono state consegnate alla Campania 534.000 dosi di vaccino; all’Emilia-Romagna 559.000 e l’Emilia ha 1.300.000 abitanti in meno della Campania; il Lazio ha la stessa popolazione della Campania e ha quasi 100.000 dosi in più della Campania, 630.000; il Veneto 543.000, 10.000 più della Campania con 900.000 abitanti in meno; la Lombardia 1.077.000 dosi, più del doppio della Campania avendo solo il 40% in più di popolazione».

ZONA ROSSA

La Campania ritorna nella categoria delle regioni con i livelli più alti di rischio coronavirus.

«Siamo arrivati ormai alla terza ondata del contagio in tutta Italia – ha detto il governatore – In Campania anche oggi 2500 nuovi positivi, come negli scorsi giorni. Significa che dovremmo fare il tracciamento dei contatti almeno per 25mila persone: in queste condizioni, con il personale sanitario impegnato nelle vaccinazioni, è impossibile» «Siamo arrivati dove era inevitabile – afferma ancora – La capacità di contagio delle varianti è estremamente aggressiva e tocca la popolazione più giovane ancora di più che quella anziana: la prima ragione dell’esplosione del contagio è questa. La seconda è che abbiamo avuto una serie di comportamenti scorretti in un clima di rilassamento generale. Addirittura avevamo le spiagge gremite nei fine settimana, sembrava di essere a Ferragosto. In alcune zone poi c’è un’assoluta mancanza di controllo, alcuni sindaci di grandi città non hanno fatto niente. Un contagio così generalizzato e così pericoloso è impossibile da contrastare senza un impegno straordinario. Siamo stati completamente abbandonati a noi stessi – conclude De Luca – Come era ampiamente prevedibile ormai siamo in zona rossa».


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