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DURANTE la cerimonia in ricordo delle vittime del Covid a Bergamo, ieri mattina, il premier Mario Draghi aveva annunciato che qualunque fosse stata la decisione dell’Ema, la campagna vaccinale sarebbe proseguita «con la stessa intensità, con gli stessi obiettivi». E dopo la decisione dell’agenzia europea del farmaco arrivata nel pomeriggio, gli obiettivi di immunizzare gli italiani ritrovano un’arma che può essere molto utile se non fondamentale. Il sì ad AstraZeneca, infatti, oltre a porre la parola fine a un giallo che rischiava di minare la fiducia delle persone nei vaccini in generale, riconsegna un dardo perduto nella faretra della campagna vaccinale italiana dopo la sospensione di lunedì scorso.

Disco verde dall’Ema

«Il vaccino AstraZeneca è sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi», ha detto nella conferenza stampa iniziata alle ore 16 Sabien Straus, presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza). Tuttavia, ha aggiunto Emer Cooke, direttrice dell’Ema, il legame con questi eventi avversi non è del tutto da escludere, perciò verranno effettuati «ulteriori approfondimenti per capire di più». Del resto, hanno rilevato i vertici dell’Ema che vaccinando «milioni di persone», è «inevitabile» che si verifichino «casi inattesi».

Hanno quindi sottolineato che occorre avvertire di queste possibilità, benché rare, aggiornando il foglietto illustrativo. «È importante che venga comunicato al pubblico e agli operatori sanitari perché apprendano meglio queste informazioni, permettendo loro di mitigare questi effetti collaterali», ha detto ancora Sabien Straus. Numeri alla mano, gli esponenti dell’agenzia europea del farmaco hanno comunicato che sono stati riportati 25 casi di eventi tromboembolici su 20milioni di vaccinati, di cui 3 sarebbero avvenuti in Italia.

Un dato che sembra attirare l’attenzione degli esperti è la predominanza di questi eventi tra le donne di giovane età. Pur essendo «ancora piuttosto prematuro concludere che c’è un rischio maggiore su un gruppo molto specifico», ha detto Straus, l’Ema esaminerà anche l’eventuale correlazione fra i trombi insorti dopo la somministrazione e l’assunzione della pillola anticoncezionale.

L’Italia riparte oggi

Ad ogni modo, l’atteso via libera dell’Ema ad AstraZeneca è arrivato nei tempi previsti ed ha suscitato una reazione a catena. La Francia ha battuto gli altri Stati dell’Ue sul tempo ed è ripartita con le somministrazioni del vaccino anglo-svedese già ieri pomeriggio, immediatamente dopo le comunicazioni dell’Ema: i medici di base hanno ricominciato a chiamare i pazienti rimasti in sospeso dopo lo stop annunciato martedì dal presidente Emmanuel Macron, ed anche le farmacie hanno ripreso le iniezioni. A breve dovrebbe ricevere una dose AstraZeneca il primo ministro transalpino, Jean Castex, come ha annunciato mercoledì sera a Bfm-Tv.

Segue a ruota l’Italia che, parola del primo ministro Draghi, riprende la somministrazione del vaccino AstraZeneca «già da domani (oggi, ndr)». E una nota dell’Aifa afferma che, dopo il via libera dell’Ema, «sono venute meno le ragioni alla base del divieto d’uso in via precauzionale dei lotti del vaccino, emanato il 15 marzo». Anche l’agenzia del farmaco nazionale, pertanto, annuncia che «domani (oggi, ndr), non appena il Comitato per i farmaci ad uso umano (Chmp) rilascerà il proprio parere, Aifa procederà a revocare il divieto d’uso del vaccino AstraZeneca, consentendo così una completa ripresa della campagna vaccinale a partire dalle ore 15.00».

Il vaccino tricolore

Se la novità odierna della campagna vaccinale italiana è il ritorno di AstraZeneca, quella futura potrebbe essere l’approvazione del vaccino autoctono. La sperimentazione del ReiThera, dal nome dell’azienda che lo sta producendo a Castel Romano, alle porte della capitale, è entrata in fase avanzata. L’Agenzia Italiana del Farmaco, infatti, ha dato l’autorizzazione allo studio di fase 2/3, che è stato valutato positivamente anche dal comitato etico dell’ospedale “Spallanzani”. La nuova fase di studio è partita dopo che è stato dimostrato che una singola somministrazione di ReiThera è stata ben tollerata e ha generato anticorpi neutralizzanti e linfociti T contro la proteina spike in maniera paragonabile in adulti e anziani. La fase 1 dello studio era iniziata il 24 agosto, stando a quanto emerso nelle scorse settimane il vaccino dovrebbe essere pronto entro l’inizio della prossima estate.

Aumentano i casi

In attesa dell’aggiornamento del monitoraggio dell’epidemia su base regionale che avverrà oggi, il bollettino del ministero della Salute ieri ha attestato una lieve crescita dei nuovi casi: 24.935 (l’altro ieri erano 23.059). I tamponi effettuati sono stati 353.737, oltre 16mila in meno di mercoledì. Il tasso di positività sale così al 7%, in aumento dello 0,8% rispetto al giorno prima, quando era il 6,2%. Le nuove vittime sono state 423, 8 in meno rispetto alle 24 ore precedenti. I pazienti in terapia intensiva ammontano a 3.157 (+16), mentre quelli nei reparti ordinari a 26.694 (+419).


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