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Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca

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È fatta, siamo ai dettagli. La Campania è la prima regione italiana che “ingaggia” ufficialmente un vaccino per proprio conto. L’arrivo del russo Sputnik è legato all’autorizzazione di Ema e Aifa. L’accordo è stato raggiunto con il supporto dell’ambasciata italiana a Mosca. Un milione le dosi “prenotate” dal governatore sceriffo per la sua terra, che si è detto pronto a cedere ad altre regione in emergenza quelle che eventualmente dovessero essere in eccedenza.

Soresa, società della Regione che svolge il ruolo di centrale degli acquisti dei prodotti destinati alle aziende del sistema sanitario campano, ha affidato all’operatore economico Human Vaccine, rappresentato dal Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif), la fornitura del vaccino anti Covid-19.

Il contratto e la conseguente fornitura sono subordinati al sì di Ema e Aifa al vaccino russo. La determina dirigenziale è stata firmata due giorni fa dal direttore generale di Soresa, Michele Ferrara, e chiude una procedura iniziata il 2 marzo, quando la Giunta regionale della Campania ha demandato a Soresa «ogni adempimento attuativo” per «la verifica della possibilità di acquisire sul mercato dosi vaccinali ulteriori rispetto a quelle disponibili per il territorio regionale della Campania».

Soresa ha verificato la disponibilità da parte di società farmaceutiche che abbiano prodotto vaccini per l’immunizzazione del Sars-Cov-2 «già autorizzati ovvero in corso di autorizzazione presso l’Ema e l’Aifa e già in corso di somministrazione in Italia o in altri Paesi europei o extraeuropei». Human Vaccine, si legge nella determina, «è stato l’unico, tra quelli interpellati, a manifestare la disponibilità a fornire alla Regione Campania un vaccino anti-Covid 19».

 Nel ricorrere alla procedura competitiva con negoziazione, si legge ancora, Soresa «ha condotto con l’operatore economico, in considerazione della peculiarità dell’oggetto del potenziale affidamento, della sua natura, della complessità dell’operazione e del rischio connesso, un’intesa attività di confronto e di negoziazione rispetto all’offerta iniziale, per ottenere, nel rispetto della normativa vigente in materia, condizioni vantaggiose per la fornitura del siero vaccinale».  L’efficacia del contratto resta comunque «sospensivamente condizionata al conseguimento delle autorizzazioni da parte degli enti regolatori (Ema e Aifa)». Nella consueta diretta Facebook del venerdì, il governatore ha illustrato l’intera operazione Sputnik.  «Nei giorni scorsi, dopo settimane di trattative e di confronto, abbiamo stipulato un contratto di fornitura con l’azienda che produce il vaccino Sputnik. Ci stiamo muovendo un pò sulla linea indicata da Draghi: se non abbiamo le risposte che ci servono da parte dell’Ue e da parte delle aziende attualmente contrattualizzate, andremo avanti anche da soli per la parte aggiuntiva che possiamo ottenere» ha spiegato De Luca.

Sputnik V, ha sottolineato il governatore, «è un vaccino che non è compreso fra i vaccini trattati dall’Unione Europea e quindi dall’Italia, quindi è un vaccino aggiuntivo. Abbiamo inteso prenotare proprio per avere i vaccini necessari per immunizzare 4 milioni e mezzo di nostri concittadini con la doppia dose. L’obiettivo della Campania è completare l’immunizzazione della popolazione campana per questo autunno e questo vuol dire che dobbiamo fare ogni giorno 60mila vaccini, che significa 1,8 milioni di somministrazioni al mese. In tre mesi dovremmo riuscire a fare, se tutto va bene e ci sono i vaccini, tra i 5,3 e i 5,6 milioni di somministrazioni. Con le due somministrazioni, dobbiamo farne più di 9 milioni. Ad oggi non abbiamo i quantitativi necessari per raggiungere questo obiettivo».

Ma De Luca è pronto a tendere una mano a chi dovesse trovarsi in una situazione di difficoltà. «Se dovessimo ricevere più dosi di vaccini Sputnik rispetto a quante ne servono per vaccinare i cittadini campani, siamo disponibili a metterli a disposizione del nostro Paese, anche se li paghiamo noi» ha sottolineato il presidente della regione Campania. «È una scelta di civiltà e solidarietà nazionale – ha concluso – per prepararci al fatto che non possiamo stare in una situazione nella quale siamo oggetto di ricatti da parte di altre aziende produttrici di vaccini, dobbiamo avere la possibilità di programmare con certezza la campagna di vaccinazione».


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