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Alle pinne, fucile ed occhiali della celebre canzone anni 60 di Edoardo Vianello, quest’anno gli italiani in vacanza al mare potranno aggiungere il “Green pass” e finanche una seconda dose di vaccino. Il governo è al lavoro per non dissipare la campagna vaccinale durante il periodo estivo, quando molte persone si allontanano dalla propria zona di domicilio per passare le vacanze.

Tra le ipotesi in agenda, allora, si fa largo quella di consentire le somministrazioni anche nei luoghi di vacanza. «Massima disponibilità a favorire l’aumento della vaccinazione», commenta a “Un Giorno da Pecora”, su Rai Radiouno, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Il quale pone però l’accento sulla questione dei sistemi sanitari regionali e alle piattaforme diverse per le prenotazioni: «È chiaro che siamo di fronte ad un problema di difficile gestione dal punto di vista operativo».

Ecco allora, ha aggiunto, che «ci vorrebbe una collaborazione anche da parte dei cittadini nel comunicare dove vanno e che tipo di vaccino hanno ricevuto». Costa ha quindi precisato che un’ipotesi, per chi passa lunghi periodi nei luoghi di vacanza, è farsi una residenza temporanea.

Seconda dose dopo 90 giorni?

Ma c’è un’ulteriore soluzione in cantiere. L’ha rivelata l’altro sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ospite a “Timeline” su SkyTg24: «Non abbandoniamo del tutto l’idea di poter fare il richiamo dei vaccini Covid in vacanza», ma «il problema potrebbe essere superato con l’estensione della seconda dose per i vaccini a mRna a 90 giorni». Attualmente le linee guida adottate dall’Italia prevedono tra i 35 e i 42 giorni di distanza tra prima dose e richiamo dei vaccini Pfizer e Moderna, ma l’altro ieri il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, ha spiegato in commissione Igiene e Sanità del Senato che diversi studi evidenziano che la risposta è forte anche se passano 90 giorni tra le due somministrazioni. La scelta di dilatare i tempi avrebbe messo a disposizione, secondo quanto comunicato dalla struttura commissariale per l’emergenza, 3milioni di dosi in più.

Novità “Green Pass”

Le evidenze scientifiche citate da Palù sarebbero alla base di quanto prevede il dl Covid firmato lunedì sera a proposito del “Green Pass”. Il certificato di avvenuta vaccinazione, infatti, verrà rilasciato – si legge in Gazzetta Ufficiale – «anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale». C’è poi un’altra novità: il “Green Pass” sarà valido non sei mesi, come inizialmente previsto, bensì nove mesi; la durata effettiva partirà dall’avvenuta seconda somministrazione. Il certificato si potrà ottenere anche dopo la guarigione dal Covid o dopo un tampone negativo.

Vaccino: obiettivo giovani

E chissà, forse nei prossimi mesi il “Green Pass” potrà essere richiesto anche per i minorenni da parte dei propri genitori. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha spiegato ieri durante un’interrogazione alla Camera che il 28 maggio l’Ema dovrebbe rilasciare l’autorizzazione al vaccino Pfizer per la fascia d’età tra i 12 e i 15 anni, dopo averlo autorizzato a partire dai 16 anni (per gli altri vaccini, invece, l’età minima è 18 anni). Secondo Speranza, «è un fatto molto importante, perché vaccinare i giovani è altamente strategico ed è essenziale per la riapertura in sicurezza del prossimo anno scolastico». Nell’attesa dunque di comunicazioni da parte dell’Ema, il ministro della Salute ha rilevato che dopo la vaccinazione a operatori sanitari, anziani e fragili, con l’arrivo a giugno di 20milioni di dosi «l’immunizzazione potrà essere estesa ad altre categorie di cittadini, tra cui i più giovani». Giovani che sono la categoria interessata all’esperimento che si terrà il 5 giugno prossimo in una discoteca di Gallipoli: 2mila persone con tampone negativo potranno ballare all’aperto, con mascherina ma senza distanziamento. Dopo cinque giorni tutti dovranno sottoporsi a un nuovo test per verificare eventuali contagi. Contagi che in Italia continuano a restare bassi: ieri i tamponi positivi sono stati 5.506 su 287.256 effettuati. Il tasso di positività è stabile (1,9%) e gli attualmente positivi sono 306.730 (-8.578). I guariti o dimessi sono 13.929, che portano il totale a 3.741.149. In terapia intensiva 1.643 ricoverati (-46) e nei reparti ordinari 11.018 (-521). Ieri le vittime sono state 149, contro le 201 del giorno precedente.


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