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La prossimità come arma decisiva nella lotta al Covid. Ne abbiamo visto i frutti al principio della seconda ondata, quando è stata estesa la platea dei soggetti autorizzati all’esecuzione dei tamponi e, più recentemente, con l’implementazione del numero di hub vaccinali che ha inferto un’accelerata decisiva alla campagna di immunizzazione della popolazione.

La sfida lanciata dalla variante Delta richiede un ulteriore sforzo, rendendo ancora più accessibili, vicine e comode le somministrazioni. Il presidio più prossimo, sotto questo aspetto, è giocoforza quello delle farmacie, le quali già da qualche mese operano nel campo delle vaccinazioni, sia pur con un numero limitato di dosi e solamente nei territori che hanno aderito alla sperimentazione.

I dati, in ogni caso, sono positivi, basti pensare che in meno di un mese all’interno di questi esercizi di otto regioni sono state inoculate oltre 122mila dosi del monodose Janssen di Johnson & Johnson.

Ulteriori dettagli sulle potenzialità dei vaccini in farmacia sono stati forniti da uno studio del Censis realizzato in collaborazione con Adf e Federfarma servizi. Secondo la ricerca con 20 dosi al giorno per ciascuna delle 19mila farmacie presenti sul territorio si vaccinerebbero quotidianamente 380mila persone, cioè più di 11 milioni al mese, in aggiunta ai soggetti trattati negli hub ordinari.

Con 30 dosi giornaliere somministrate per farmacia, sarebbero 17 milioni i vaccinati in un mese. Una spinta decisiva, spiegano gli autori, “per l’attuale campagna vaccinale e per quelle eventuali future, resa possibile da professionalità e dotazioni tecnologiche del settore della distribuzione intermedia farmaceutica e dalle farmacie, protagoniste primarie della nostra sanità di prossimità”.

Il tutto grazie alla distribuzione intermedia farmaceutica che rappresenta “un perno indispensabile della sanità vissuta quotidianamente dagli italiani. Con più di 50 imprese tra società private, cooperative di farmacisti e multinazionali aderenti alle due sigle di rappresentanza della categoria, 17mila occupati, oltre 160 siti logistici dislocati sul territorio, 6mila mezzi di trasporto e dotazioni di alta tecnologia per la conservazione in sicurezza dei farmaci, gli specialisti del settore effettuano mediamente 90mila consegne di farmaci al giorno (quasi 28 milioni all’anno), garantendo qualità e tempestività del servizio (se il farmaco non è disponibile in farmacia, arriva entro tre ore)”.

Il settore della distribuzione intermedia full-line, prosegue lo studio, “svolge un ruolo di cerniera tra l’industria farmaceutica, le farmacie e i cittadini. Consente di razionalizzare la distribuzione farmaceutica e genera risparmi per oltre 4 miliardi di euro all’anno, che altrimenti peserebbero sui conti delle farmacie e quindi sulle tasche dei pazienti.

Sono i risultati eccellenti del settore che, nell’adempiere un obbligo di servizio pubblico altamente specializzato, distribuisce in perdita economica, per disposizione normativa, i farmaci di classe A”. Gli italiani apprezzano; stando a un sondaggio citato da Censis, Adf e Federfarma, per 9 cittadini su 10 la possibilità di disporre sempre dei farmaci di cui necessitano nella propria farmacia, oppure di averli comunque entro poche ore, quando non immediatamente disponibili, è una garanzia per la propria salute.

Il 93,7% è contento che il servizio venga assicurato anche nei comuni di piccole dimensioni, più difficili da raggiungere. Per l’82,1% la nuova sanità di territorio, di cui tanto si parla, non funzionerà senza l’indispensabile servizio puntuale della distribuzione farmaceutica.

E l’84,4% è convinto che per fare arrivare le medicine a destinazione in piena sicurezza ci sia bisogno di una grande professionalità, di capacità operative e di investimenti tecnologici rilevanti. Il settore della distribuzione intermedia farmaceutica, conclude la ricerca, «è dunque decisivo per una sanità del futuro migliore, di prossimità, più vicina ai cittadini. E grazie alla professionalità ed efficienza dei suoi operatori consentirà di portare la vaccinazione anti-Covid nel canale più puntuale e ordinario: quello delle farmacie». Che da parte loro saranno ulteriormente potenziate sul fronte diagnostico. Proprio ieri ha ottenuto il marchio Ce (è potrà quindi essere commercializzato) un nuovo test rapido fai da te per diagnosticare il Covid in 15 minuti. Si chiama Panbio Covid-19 Antigen Self-Test, per la ricerca del nuovo coronavirus negli adulti e nei bambini, in presenza o meno di sintomi, ed è prodotto da Abbott.

Facile da usare, il test contiene un tampone nasale minimamente invasivo per l’auto-raccolta dei campioni. «Grazie all’approvazione europea, siamo in grado di rendere disponibili questi test rapidi nei Paesi europei che ne hanno bisogno, per sostenere la riapertura delle economie locali e consentire un ritorno più sicuro al lavoro, alla scuola, allo sport, ai viaggi e a tutte le altre attività» ha commentato Andrea Wainer, dirigente di Abbott.


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