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Il palazzo municipale di Cosenza

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Edward Luttwak un americano che è profondo conoscitore di questioni italiane, non ha dubbi: se il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ha saputo trasformare la sua città, a pari condizioni , se diventasse governatore regionale, potrebbe ridare smalto alla Calabria.

Ciò non rappresenta un dogma, ma sicuramente è un’indicazione che va a pennello per Occhiuto, che ha dato una spinta alla sua città facendone un modello da imitare, come l’ha chiamato Giuseppe De Rita, presidente del Censis ma soprattutto uno tra i più affermati studiosi della sociologia urbana. E De Rita durante un convegno a Roma, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha citato il caso Cosenza, da portare a esempio per le future generazioni ma anche “per uscire dalla mediocrità”.

Ma un punto sottolineato, a più riprese da De Rita, è che gli investimenti come la buona amministrazione, se messi a profitto della rete urbana, cambiano completamente il volto delle città. In sostanza, sono importanti gli investimenti pubblici ma anche una corretta amministrazione. E Cosenza, da quando Occhiuto è diventato sindaco nel 2011, ha fatto un salto di qualità non indifferente: nella graduatoria sulla vivibilità urbana, pubblicata ogni anno da “Ecosistema urbano” di Legambiente e Ambiente Italia e dal “Sole 24Ore”, ha raggiunto il quinto posto (prima città in assoluto del Centro-Sud) risalendo di ben 90 posizioni. Qualcosa che non è quasi mai successo in questo tipo di classifiche. La città si è piazzata dietro i capoluoghi di provincia del Nord, che da anni presidiano queste posizioni. Ovvero, Mantova, Parma, Bolzano, Trento.

Tuttavia, ci sono alcuni punti da chiarire. Riguardano la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune dopo la pronuncia della Corte dei Conti per il maxi-debito ereditato dalle precedenti amministrazioni.

Invero i risultati rilevanti sono stati ottenuti da questa Amministrazione nonostante la drastica riduzione dei trasferimenti di Stato (-59,6 milioni dal 2011) e il virtuoso taglio della spesa corrente (-47,6 milioni nello stesso periodo) di modo che, a differenza di altre amministrazioni, il debito ricevuto in eredità non è aumentato, anzi lievemente diminuito rispetto al 2011. Tutto ciò non ha impedito la dichiarazione di dissesto ed è legittimo chiedersi, al di là del rispetto che senza dubbio c’è stato delle regole vigenti da parte dei magistrati contabili, che cosa garantisce di più il rimborso di quel debito se non proprio una politica di investimenti pubblici, e di utilizzo appropriato dei contributi comunitari che permette la migliore tutela del reddito pro-capite dei cittadini cosentini rispetto agli abitanti delle altre città del Mezzogiorno. Se tutto ciò è avvenuto perdipiù senza aumentare debito si impongono delle riflessioni.

E’ stato realizzato un grande piano di investimenti pubblici con fondi strutturali europei, patrimonializzando la città, rendendola più ricca e viva. Alla trasformazione di Cosenza ha certamente contribuito la professione di architetto da parte di Occhiuto. Che ha alle spalle esperienze in Cina e Brasile ed è stato presidente dell’Ordine degli architetti di Cosenza, nonché membro del Consiglio superiore dei Beni culturali. Ma da quando è sindaco il reddito medio dei cosentini è cresciuto rispetto alle principali città calabresi. C’è stata una spinta urbanistica con ingente mole di opere pubbliche realizzate che hanno aumentato l’attrattiva commerciale e turistica. Ha smantellato due campi Rom con oltre mille persone, caso forse unico in Italia. Ed ha avviato un piano di rigenerazione urbana, realizzando opere pubbliche di qualità per oltre 400milioni di euro. Ha costruito 15 nuove piazze, il restauro del castello Svevo, il ponte di Calatrava, il Planetario, i Bocs Art residenze per artisti contemporanei, la Ciclopolitana. Tutto questo in una regione dove non si realizzava un’opera pubblica da 40 anni e che adesso Occhiuto aspira a governare candidandosi per il centrodestra (al momento c’è l’indicazione del suo nome da parte di Forza Italia e una discussione aperta con Salvini che riguarda anche alcune vicissitudini giudiziarie, per le quali non vi è stato ancora un primo giudizio, e dalle quali Occhiuto si dichiara totalmente estraneo).

Senza contare se le attività crescono, i commercianti ringraziano pubblicamente affiggendo manifesti nelle strade. Per rendere più spedita la macchina amministrativa, tagliati i dipendenti in Comune, da 1200 a circa 450, facendo ricorso a procedure di mobilità e prepensionamenti. Il “Sole 24Ore” ha calcolato la ricchezza dei redditi medi reali, prima della crisi 2008 e del dopo-crisi di oggi per ogni capoluogo italiano. Cosenza è risultata prima tra le città del Sud, ha perso solo l’1,89% contro Napoli, Lecce, Catanzaro, Bari e la maggior parte dei capoluoghi del Sud che hanno perso circa il 4,5%, Palermo il 6% ed anche quelle che hanno avuto buoni trend, come Matera e Salerno hanno perso il 2,5% di ricchezza. Cosenza è stata la città che è riuscita a mitigare l’effetto della crisi. Ma un record è stato realizzato anche con una raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta”, eliminando dalle strade i cassonetti. Un ciclo virtuoso del “Comune riciclone” che raggiunge il 70% di raccolta differenziata.


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