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Vincenzo De Luca

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Da un lato la Campania passa da gialla a zona rossa, dall’altro il governatore Vincenzo De Luca sfiducia «per troppo caos» il governo sostenuto dal suo partito, il Pd.
Con i nuovi dati settimanali è arrivata l’attribuzione delle misure più severe sia per la Campania che per la Toscana. Arancione, invece, diventano Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche. In base al nuovo monitoraggio del virus e ai 21 parametri epidemiologici fissati dagli esperti, aumentano così i territori considerati a rischio elevato e a rischio massimo. Nella serata di ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza. In pratica, con 16 regioni rosse o arancioni, resteranno gialle solo Lazio, Molise, Provincia di Trento, Sardegna e Veneto. In Italia cresce ancora il contagio, 40.902 nuovi casi, 550 le vittime. Anche ieri si è registrato il record di tamponi nelle ultime 24 ore: sono 254.908 quelli effettuati nell’ultimo giorno, circa ventimila più di giovedì. Il rapporto tra positivi e test resta costante al 16%. Sono oltre 30 mila i ricoverati in reparti ordinari in Italia: con l’aumento di 1.041 unità nelle ultime 24 ore sono ora 30.914, secondo i dati del ministero della Salute.

Oggi è la Campania la vera polveriera italiana, sotto ogni aspetto. Insomma i dati forniti dalla Regione sono compatibili con l’attribuzione della misure per la ‘zona rossa’. Ieri sono state 4.079 le persone risultate positive nelle ultime 24 ore in Campania, delle quali 509 sintomatiche, su 25510 tamponi esaminati. È quanto ha reso noto l’Unità di crisi della Regione. Quaranta i decessi in sei giorni, dal 7 al 12 novembre: 878, invece, le persone guarite. Oltre l’aspetto sanitario, è quello politico a tenere banco. Senza mezzi termini il presidente della Regione ha sfiduciato il governo, creando più di un imbarazzo all’interno della maggioranza.

Un esecutivo che è frutto dell’asse tra Cinquestelle e i Democratici. E ora come la mette il segretario Nicola Zingaretti? Va via dal governo o “sfiducia” De Luca, cacciandolo dal partito? «Fatti salvi 3-4 ministri non è un governo, anziché andare allo sbaraglio sarebbe meglio avere un Governo che non produca il caos che è stato prodotto in Italia. In queste condizioni meglio mandare a casa il Governo» ha detto il governatore. «Se bisogna stare al governo con questi personaggi sarebbe meglio mandare a casa questo governo – ha sottolineato – perchè non è tollerabile, ho detto a qualche esponente del Pd, alcun rapporto di collaborazione con ministri come Spadafora che ha raccontato bestialità o con il signore di cui ho fatto il nome (Luigi Di Maio, ndr) che ho sfidato ad un dibattito pubblico già anni fa e rinnovo l’invito in diretta tv sperando che non faccia il coniglio come ha fatto nei 3-4 anni precedenti». Sfiducia ufficiale del presidente-sceriffo anche per Walter Ricciardi.

«Uno che fa il consulente del ministro della Salute (Walter Ricciardi) ha parlato di scene di guerra. Un altro personaggio in cerca d’autore, ma perché non lo mandate a casa? Mandatelo a casa!» ha invocato De Luca. Zingaretti, in serata, ha assunto una posizione diplomatica per salvare capra e cavoli. «Da collega a collega dico che Vincenzo De Luca, un merito l’ha avuto: ha lanciato l’allarme per primo in questa seconda ondata –ha detto – Fino a venti giorni fa c’era una narrazione sbagliata della situazione, io ho litigato e sono stato insultato perché ho vietato il pubblico agli nternazionali di tennis. Quando chiedevamo prudenza sembravamo matti».

Non si è fatta attendere la replica del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

«Sembra che in conferenza Stato-Regioni il Presidente De Luca abbia improvvisato una sceneggiata napoletana rifiutando ogni tipo di aiuto del governo, dai militari al supporto di medici e ospedali fino alla protezione civile. Sembra che per lui in Campania vada tutto bene e che non ci sia bisogno di aiuti».

A scagliarsi contro il Governo, però, è anche Confesercenti Campania.

«La decisione è tardiva. Da ottobre chiediamo al Governo di poter salvare il Natale e solo ora alle 17.30 di venerdì, abbiamo contezza che dal 15 novembre la nostra regione sarà in lockdown – ha detto il presidente Vincenzo Schiavo – Non so se basteranno 15 giorni per salvare il Natale e per svuotare gli ospedali, nel contempo abbassando la curva dei contagi». Visti i precedenti, preoccupano anche le conseguenze sociali in Campania. Ieri sera ci sono state due manifestazioni di protesta nelle strade di Napoli: quella dei mercatali e quella dei disoccupati.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, non ha emesso più l’ordinanza, già firmata ieri, considerando che nel frattempo la Campania è diventata zona rossa. E proprio in virtù delle nuove prescrizioni – che comportano, tra le altre cose, la chiusura di bar, ristoranti e negozi- de Magistris ha chiesto «fortemente al Governo, così come ho già chiesto al presidente del Consiglio in una lettera indirizzata qualche giorno fa, ristori economici immediati perchè la città non può pagare sulla propria pelle una zona rossa che, se ci fosse stato sul piano sanitario un lavoro diverso nei mesi successivi al lockdown, poteva essere evitata. La zona rossa in Campania è la prova che i dati ufficiali regionali non corrispondevano alla realtà».

PUGLIA

«La Regione sta pensando a un ospedale da campo all’interno della Fiera del Levante». A dirlo è stato in una diretta Fb il sindaco di Bari, Antonio Decaro, rispondendo alle sollecitazioni dei cittadini in chat. Su 8.461 test per l’infezione da Covid-19 sono stati registrati ieri in Puglia 1.350 casi positivi: 472 in provincia di Bari, 67 in provincia di Brindisi, 176 nella provincia BAT, 269 in provincia di Foggia, 113 in provincia di Lecce, 239 in provincia di Taranto, 11 residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota. Ci sono stati 22 decessi: 10 in provincia di Bari, 12 in provincia di Foggia. Attualmente i positivi sono 22.511.

BASILICATA

Balzo di contagi e ricoveri. Per la prima volta in Basilicata ne sono stati registrati oltre 350 in un giorno, a fronte comunque di un numero record di tamponi processati. Secondo quanto reso noto dalla task force regionale, nelle ultime 24 ore sono stati processati 2.269 test: sono risultati positivi 364 (300 dei quali riferiti a cittadini residenti in Basilicata, 57 a Matera). Registrato anche un decesso (73 in totale le vittime lucane). In salita anche il numero dei ricoverati (da 153 a 164) e delle terapie intensive (da 19 a 23).


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