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FIRENZE – Fuori programma per il leader della Lega Matteo Salvini che stamane, nel corso di una iniziativa elettorale a Pontassieve, in Toscana, è stato avvicinato e strattonato da una ragazza di colore che gli ha strappato la camicia e il rosario che indossava. Le forze dell’ordine che hanno subito fermato e identificato la giovane “in evidente stato di alterazione psicofisica”. Si tratta di una trentenne congolese che lavora per un progetto del servizio civile del Comune di Pontassieve. La donna non ha precedenti penali e rischia una denuncia per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale.

«Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no: la camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e quella persona si dovrebbe vergognare», ha detto Salvini.

«Condanniamo con nettezza l’aggressione avvenuta poco fa ai danni di Matteo Salvini – ha commentato subito il segretario del Pd toscano, Simona Bonafé -. La Toscana è e deve continuare ad essere terra che si contraddistingue per un dibattito politico corretto e noi vogliamo che tutti possano manifestare liberamente le proprie idee, che si tratti di chi la pensa come noi o diversamente».

«Esprimo profonda solidarietà al leader della Lega che oggi è stato aggredito a Pontassieve – ha detto Francesco Torselli, capolista di Fratelli d’Italia a Firenze per il Consiglio Regionale -. Scusaci Matteo se tutte le volte che vieni a Firenze succede questo, ti assicuro che tutti i fiorentini non sono così».

Il leader della Carroccio, pur condannando il gesto della donna, ha salutato i presenti senza nutrire alcun risentimento per l’accaduto: «Tutto bene tranquilli, nessun problema fisico. A questa rabbia rispondo col sorriso e col lavoro. Per la “signora” che mi ha aggredito e insultato non provo rabbia, solo pena e tristezza – ha aggiunto -. Avanti, senza paura e a testa alta».

In collaborazione con Italpress


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