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Matteo Salvini dopo dopo il voto sull'autorizzazione a procedere nei suoi confronti

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ROMA – L’aula del Senato ha dato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini nell’ambito della vicenda Open Arms avvenuta nell’agosto dello scorso anno, quando i migranti recuperati dalla ong spagnola restarono per 19 giorni in attesa di un porto presso cui sbarcare. L’assemblea di palazzo Madama ha infatti respinto con 141 voti favorevoli e 149 contrari e un astenuto la relazione del presidente della Giunta per le Autorizzazioni Maurizio Gasparri che dava lo stop ai magistrati.

Per confermare la decisione della Giunta che aveva detto no al processo, i voti favorevoli avrebbero dovuto raggiungere la maggioranza assoluta e quindi superare i 160 voti. Per dire no al processo, quindi, sarebbero stati necessari altri 19 sì.

«Contro di me festeggiano i Palamara, i vigliacchi, gli scafisti e chi ha preferito la poltrona alla dignità – ha commentato l’ex ministro dell’Interno – Sono orgoglioso di aver difeso l’Italia: lo rifarei e lo rifarò, anche perché solo in questo luglio gli sbarchi sono sei volte quelli dello stesso periodo di un anno fa, con la Lega al governo. Vado avanti, a testa alta e con la coscienza pulita, guarderò tranquillo i miei figli negli occhi perché ho fatto il mio dovere con determinazione e buonsenso. Mi tengo stretto l’articolo 52 della Costituzione (“la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”) e ricordo le parole di Luigi Einaudi: “Quando la politica entra nella giustizia, la giustizia esce dalla finestra”. Non ho paura, non mi farò intimidire e non mi faranno tacere: ricordo che per tutti i parlamentari, presto o tardi, arriverà il giudizio degli elettori».

In una nota la ong Open Arms ha definito l’autorizzazione a procedere data dal Senato sul procedimento che coinvolge Matteo Salvini «un’occasione importante per ristabilire la verità dei fatti e per riaffermare, una volta per tutte, inviolabilità delle leggi internazionali e nazionali che regolano la nostra convivenza civile e che hanno permesso alle democrazie europee di non ripetere gli errori tragici del passato».

«A Matteo Salvini va la totale e incondizionata solidarietà mia e di tutta Fratelli d’Italia. Ce la faremo, Matteo, a difendere questa nazione da vigliacchi e traditori», scrive su Facebook Giorgia Meloni.

«Ancora una volta, l’uso politico della giustizia è l’arma con la quale la sinistra vuole liberarsi degli avversari – ha commentato Silvio Berlusconi – È lo stesso metodo che hanno usato contro di me. Con 96 processi e 3636 udienze. Naturalmente Forza Italia non può che essere contraria a questi metodi, non solo per lealtà verso un alleato, ma anche e soprattutto perché sono metodi assolutamente inaccettabili in una vera democrazia».

«Al di là della vicenda processuale che riguarda il senatore Salvini, che non è peraltro di pertinenza del Senato chiamato oggi non a emanare sentenze ma solo a decidere rispetto alla procedibilità o meno nei suoi confronti – ha dichiarato la senatrice Pd Valeria Fedeli – ritengo urgente che la discussione sulla gestione del fenomeno migratorio torni a essere inquadrata nei ranghi della legge, del rispetto dei diritti umani e affrontata in un quadro europeo generale».


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