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Roberto Speranza durante il suo intervento alla Camera dei Deputati (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

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ROMA – “C’e un a fase di peggioramento oggettivo e dentro questa fase l’Italia sta meglio ma da 9 settimane la tendenza è di una crescita del numero dei casi. Inoltre nella prima fase il virus aveva colpito una area del paese precisa, ora c’è un elemento di novità perché non c’è più una dinamica di territorialità, con un pezzo del paese molto colpito ed un altro colpito in modo solo marginale. In questa seconda fase non è più cosi è c’è una crescita diffusa e generalizzata e nessuna realtà è fuori dai rischi. C’è bisogno della massima attenzione in ogni angolo del paese”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, illustrando alla Camera i contenuti del nuovo dpcm per il contenimento della pandemia da Covid-19.

“Bisogna ripristinare – ha aggiunto Speranza – la massima collaborazione tra Stato e regioni, con le quali abbiamo avuto un incontro e prima della firma del Dpcm ne avremo un altro. Nel Dpcm valutiamo l’estensione dell’obbligo delle mascherine anche all’aperto in maniera continuativa in ogni situazione in cui c’è il rischio di incontrare persone non conviventi”, ha aggiunto il ministro. “Lavoriamo per aumentare i livelli dei controlli perché gli assembramenti sono un rischio reale che non possiamo permetterci. Dobbiamo ricordare le regole essenziali come il lavaggio delle mani, oltre al’uso delle mascherine. Sarebbe profondamente sbagliato dividersi su queste che sono le indicazioni della comunità scientifica per provare a contrastare il virus”.

“Penso che sia ancora presto per un giudizio definitivo sulla capacita del paese di mantenere un livello basso di contagio nelle scuole, ma i primi numeri segnalano un impatto basso e buona capacita di tenuta. I casi – secondo Speranza – ci sono e ci saranno nelle prossime settimane ma i protocolli che abbiamo individuato in questo momento sono solidi e se rispettati con rigore possono consentirci di gestire la partita delle scuole”.

“In due mesi – ha aggiunto il ministro della Salute – c’è stato un salto in avanti significativo dei casi: 3487 ora sono i ricoverati e in terapia intensiva abbiamo 323 persone. Questi numeri ad oggi sono sostenibili per il nostro Ssn. È chiaro che rispetto ai giorni più difficili con 4mila persone in terapia intensiva la situazione è gestibile ma non possiamo non vedere la tendenza. Il virus circola e continua a mandare persone in stato di grande sofferenza. Inoltre nella prima fase l’età media dei casi era di 70 anni ora è di 41 anni, anche in questo caso la tendenza non può farci stare tranquilli perché ad agosto l’ età media era di 31 anni”.

Il ministro Speranza poi ha precisato che si sta “rafforzando la nostra capacità di testing e abbiamo superato i 120mila test al giorno. Oltre ai test molecolari classici abbiamo anche utilizzato da agosto i test antigenici a partire dagli aeroporti e tali test sono stati allargati anche fuori dagli aeroporti. Il mio auspicio è che si possa arrivare al più presto all’utilizzo dei test salivari soprattutto rispetto ai piu piccoli”.

I prossimi mesi ha sottolineato il ministro, “non saranno facili ma saranno mesi di convivenza in attesa delle cure”. “Penso che dobbiamo riprendere e recuperare appieno lo spirito di unità nazionale e lo spirito di marzo, quando il paese si è stretto a coorte e ha saputo essere unito. in questi mesi difficili l’italia ha dimostrato di essere un grande paese e penso che arriva il tempo in cui dovremo dimostrarlo di nuovo”.

Per guardare l’intervento del ministro Speranza riprodurre il video dal minuto 25:30


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