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E’ una estate sotto tono per il macho, icona del sex symbol made in Italy. La pandemia ha messo in ginocchio anche i latin lover. Il lockdown, infatti, ha pesato sul desiderio: addio estate “hot”, infatti, per 1 uomo su 4.

Lo scenario, per niente rassicurante, emerge da una indagine condotta online dalla Società italiana di Andrologia (Sia). Pandemia e lockdown hanno lasciato segni colpendo la virilità del maschio italiano e le difficoltà nella sfera sessuale continuano.

Il distanziamento o al contrario le convivenze forzate a cui ha costretto l’emergenza sanitaria negli scorsi mesi non hanno fatto bene alla vita sessuale degli italiani. Non c’è stato affatto il baby boom ipotizzato a nove mesi dal lockdown della primavera scorsa, ma anzi un calo dell’8% delle nuove nascite. Secondo lo studio della Sia, inoltre, su oltre 1.000 uomini il 60% ha riferito un calo del desiderio e di aver diminuito l’attività sessuale durante il lockdown.

Le riaperture però non stanno spazzando via i disagi: la pandemia e l’isolamento hanno lasciato segni che perdurano anche con il graduale ritorno alla normalità, tanto che il 24% degli uomini continua ad avere difficoltà sotto le lenzuola.

“La pandemia e i provvedimenti di distanziamento sociale messi in atto per contenerla hanno imposto un drastico cambiamento nelle abitudini di vita, creando situazioni di disagio psicologico e sessuale – sottolinea Alessandro Palmieri, presidente Sia e Professore di Urologia Università Federico II di Napoli – Con la progressiva eliminazione delle restrizioni si permetterà all’Italia una graduale ripresa delle normali abitudini relazionali, ma il maschio italiano alla ripresa della normalità, in molti casi dopo aver contratto e sconfitto il Covid-19, non supererà i suoi problemi. Tutti i dati a disposizione fanno ipotizzare un aumento dell’incidenza e della durata nel tempo dei problemi andrologici che potrà essere evidente già nei mesi estivi, quando tuttavia è possibile che ci sia una maggior difficoltà ad accedere alle visite per le restrizioni alle attività non urgenti dei mesi passati, che hanno allungato le liste d’attesa”.

Dai dati provenienti da diverso studi viene fuori che l’infezione possa portare a un aumento del rischio di disfunzione erettile, con un’azione diretta del virus sulla funzionalità dei corpi cavernosi del pene attraverso una diminuzione della produzione di ossido nitrico, il principale mediatore dell’erezione. Per recuperare una buona salute sessuale anche in vista della stagione estiva della ripresa, rispondere ai dubbi e fornire informazioni, gli esperti della Società Italiana di Andrologia saranno disponibili da domani al numero verde 800-995125 tutti i giorni dalle 10 alle 19 per tutto il mese di giugno.

L’SOS andrologo è dedicato non solo ai 4 milioni di italiani che già soffrono di disturbi sessuali ma anche a tutti coloro che dovessero avere disturbi andrologici sotto le lenzuola a seguito del Covid-19.


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