X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

LA storia dell’Uomo non è mai cambiata davvero nelle sue cose essenziali, altrimenti i classici, la filosofia, i pensieri che hanno attraversato i millenni non sarebbero ancora attuali. Stavolta dicono che nulla sarà come prima. Ma non è come resettare un computer: i valori, i difetti, gli egoismi che ci trasciniamo da secoli resteranno.

Quando riapriremo la porta di casa per reagire al maledetto invisibile che ci ha resi prigionieri, dovremo modificare molte abitudini. Le giornate sul lavoro e nelle ore di svago avranno altri tempi, altri ritmi. Ma amore, nostalgia, depressione, euforia, ottimismo, paure e nevrosi saranno quelle di sempre. I ricchi saranno ricchi e i poveri resteranno poveri. Magari aumenteranno le distanze, perché le tragedie non hanno mai accorciato la scala sociale.

Ci mancherà invece una cosa, per la prima volta da che mondo è mondo: il sorriso. Le mascherine copriranno quella smorfia dolce che rende tutto più piacevole, gradevole, accettabile.

Sorridere è aprirsi agli altri, donarsi, uno strumento silenzioso per far accettare un diniego. Ci dovremo guardare negli occhi: è una espressione che usiamo da sempre per dire che c’è necessità di un momento solenne, di pura verità, senza finzione. Con il linguaggio degli occhi sono nati amori, passioni travolgenti, intese e complicità tra sconosciuti. Dagli occhi scopriremo se chi ci sta davanti ha un problema, è felice, se lo stiamo annoiando, disturbando o se gli stiamo antipatici.

Non sarà semplice. Non ci siamo più abituati a scrutare gli sguardi degli altri. E non avremo neanche l’aiutino, perché senza sorrisi sarà più arduo capirsi. Comprendere il senso vero delle parole. Il virus ci ha tolto la bussola migliore nelle nostre interazioni. Saremo maschere, così come ci vedeva Pirandello. Maschere senza sorrisi.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE