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Come se non bastassero i problemi reali che ci procura quotidianamente il covid19, con il suo triste corollario di morti e infettati in tutto l’orbe terracqueo, nel Paese da operetta in cui abbiamo la disavventura di vivere spuntano quotidianamente, come funghi dopo un acquazzone, i dietrologi e i teorici del complotto. Ovvero coloro che, dietro alla pandemia dilagante, vedono la fosca mano di oscuri poteri per interessi inconfessabili.

Al netto della teoria più probabile sulle origini di questo flagello mondiale (un virus forse sfuggito per errore da un laboratorio cinese a pochi passi dal mercato del pesce di Wuhan ma che i cinesi si farebbero squartare piuttosto che ammetterlo, perché dovrebbero vendere l’intero Paese, Grande Muraglia e abitanti compresi, per pagare i danni), fioriscono sui social – e purtroppo anche su taluni organi di stampa – le ipotesi più bizzarre e comiche.

Tutte, invariabilmente, denunciano l’origine dolosa: qualcuno lo ha fatto apposta per trarne non meglio specificati benefici. La domanda da un milione di dollari è “chi?”, dato che l’epidemia sta mietendo vittime in tutto il mondo e disastrando l’economia dell’intero pianeta. I principali indiziati secondo i complottardi de noantri, ovvero: i cinesi (per distruggere l’economia occidentale) e gli americani (per distruggere quella cinese) sono tra i più colpiti dal virus.

Gli altri sospettati: israeliani (non si è capito perché, forse per un rigurgito assolutamente trasversale di antisemitismo), migranti (comunque portano malattie!), arabi (il covid è più letale di un camion lanciato sui passanti) non sono certamente immuni dal contagio e quindi destinati ad essere prima o poi scagionati.

I massoni (buoni per tutti i gomblotti) si ammalano a loro volta. Se non vogliamo dar retta a certi soggetti di casa nostra, che imputerebbero la responsabilità al Governo anche per la morte del gatto della zia, restano solo i marziani.


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