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Controlli delle forze dell'ordine

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Monitorare e contenere «le manifestazioni di disagio che possono verosimilmente avere risvolti anche sotto il profilo dell’ordine e sicurezza pubblica». E’ la raccomandazione rivolta dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in una direttiva inviata ai prefetti in riferimento all’emergenza coronavirus.

Il ministro dell’Interno ha chiesto, inoltre, di intensificare l’azione di «prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi e di ogni forma di illegalità” legata all’emergenza coronavirus. “Alle difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro potrebbero accompagnarsi gravi tensioni a cui possono fare eco, da un lato, la recrudescenza di tipologie di delittuosità comune e il manifestarsi di focolai di espressione estremistica, dall’altro, il rischio che nelle pieghe dei nuovi bisogni si annidino perniciose opportunità per le organizzazioni criminali». Nei giorni scorsi, su questo tema della sicurezza e del disagio sociale era intervenuto anche il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri.

L’ALLARME DEL PROCURATORE GRATTERI SU USURA E POVERTA’

 Secondo il Ministro, «i fenomeni di disagio correlati a possibili difficoltà della ripresa economica e produttiva possono determinare l’insorgere di condizioni favorevoli per un’espansione degli interessi illeciti e criminali. Tale rischio riguarda innanzitutto quelle realtà caratterizzate da un minor sviluppo e da già elevati livelli di disoccupazione, in cui un possibile aggravamento della situazione economica rischia di comportare il ricorso a forme di “sostegno” da parte delle organizzazioni criminali, che in tal modo mirano anche ad accrescere il consenso nei loro confronti. Peraltro – avverte Lamorgese – anche nei contesti economicamente più progrediti, la carenza di liquidità può rappresentare un’ulteriore occasione per l’ingresso di capitali di provenienza illecita nei settori produttivi e nell’economia legale».

 «Particolare attenzione» va rivolta anche al mondo delle imprese «anche al fine di favorire un rapporto ancora più agevole con le amministrazioni pubbliche. In questa fase, i ritardi, le disfunzioni organizzative e le sovrapposizioni procedurali rappresenterebbero un peso intollerabile per le aziende, penalizzando inevitabilmente la ripresa e la competitività del nostro sistema produttivo. Tuttavia – continua il ministro dell’Interno – poiché le deroghe consentite dalla normativa emergenziale all’utilizzo delle risorse ed erogazioni pubbliche possono alimentare il rischio di infiltrazioni criminali nei circuiti legali, è necessaria una puntuale promozione ed attuazione delle disposizioni volte alla semplificazione amministrativa dei rapporti tra amministrazioni ed imprese, ma per il regolare svolgimento delle dinamiche imprenditoriali a vantaggio della sana ripresa dell’economia risulta, altresì, fondamentale l’azione di prevenzione e contrasto dei tentativi della criminalità organizzata di penetrare il tessuto produttivo».

Un «focus specifico» potrà essere dedicato infine «alle dinamiche societarie della filiera agroalimentare, delle infrastrutture sanitarie, della gestione degli approvvigionamenti, specie di materiale medico, del comparto turistico-alberghiero e della ristorazione, nonché dei settori della distribuzione al dettaglio della piccola e media impresa».

Per questi motivi, i prefetti sono stati invitati a trasmettere «un primo sintetico resoconto» delle attività svolte «entro il 27 aprile prossimo, con successivi aggiornamenti a cadenza bimestrale».


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