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Giuseppe Conte in Senato

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Il ritorno alla normalità deve avvenire «con la necessaria gradualità», perché ogni «avventatezza comprometterebbe i sacrifici fatti» finora. Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in aula al Senato per l’informativa sull’emergenza coronavirus.

Conte ha aggiunto: «Con l’ausilio di questi esperti stiamo elaborando un programma di progressive aperture che sia omogeneo su base nazionale, e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo però sotto controllo la curva del contagio. Questo è molto importante. Dobbiamo tenere sotto controllo la curva del contagio in modo da intervenire, se nel caso anche successivamente, laddove questa si rinnalzi oltre una certa soglia. Soglia che non pensiamo debba essere formulata in termini meramente astratti, ma che vogliamo commisurata alla specifica recettività delle strutture ospedaliere dell’area di riferimento». 

Secondo il presidente, «ovviamente per poter riprendere in sicurezza le attività economiche, dovrà essere garantito il rispetto dei protocolli, a partire da quello firmato il 14 marzo scorso con i sindacati e le categorie produttive e successivamente aggiornato. Una volta completato questo programma lo discuteremo con tutti i soggetti coinvolti (quindi anche enti territoriali, organizzazioni datoriali, sindacati), al fine di acquisire le loro valutazioni e di condividerlo con tutti i soggetti interessati. Si tratta, lo ripeto, di uno dei passaggi più sensibili e più complessi. Siamo consapevoli, infatti, che un’imprudenza commessa in questa fase, un’avventatezza in questa fase, dettata semmai dalla legittima aspettativa di ripartire, può, in un momento in cui ancora non è esaurita, ma solo contenuta, la carica del contagio, compromettere tutti i sacrifici che, con responsabilità e disciplina, i cittadini hanno dovuto affrontare sin qui».

Nella fase 2, il premier ha ribadito che bisognerà continuare a rispettare il distanziamento sociale e  sarà promosso “l’utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili una terapia o un vaccino”.

Conte ha anche evidenziato che bisognerà continuare ad usare le mascherine, anche se «ci saranno modifiche sul distanziamento sociale».

Per quanto riguarda gli equilibri europei, al Consiglio europeo di giovedì Conte ha annunciato che «non accetterò compromessi al ribasso: o vinceremo tutti o perderemo tutti», tenendo conto che Usa, Cina e Giappone hanno stanziato trilioni di dollari per l’emergenza coronavirus.

Conte ha fissato i paletti: 1) inaccettabili le condizionalità del Mes; 2) alla Spagna interessa un Mes senza condizioni, all’Italia no; 3) l’Italia vuole un European Recovery Fund; 4) l’Italia dice sì alla proposta francese per un fondo di debito comune; 5) l’Italia vede con favore la proposta spagnola, ma chiede alcune modifiche.

«Questi strumenti – dice Conte per rassicurare la Germania – vanno fatti senza modificare i Trattati perché questo richiederebbe troppo tempo. L’importante è che i fondi della linea di credito siano immediatamente disponibili, anche se peseranno sul futuro bilancio pluriennale della Ue».


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