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La sala di un cinema

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Mentre le sale registrano un brusco calo e la commedia blockbuster Come un Gatto in Tangenziale 2 non riesce a sfondare al botteghino, Roma sembra vivere una realtà parallela.

Nei giorni scorsi uno dei registi più accreditati del panorama nazionale, Giovanni Veronesi, si è lasciato sfuggire una frase infelice che purtroppo non ha generato polemiche tra l’opinione pubblica né alcun tipo di reazione o obiezione da parte dell’Anec, l’associazione nazionale esercenti cinema. Il regista di Manuale d’Amore ha dichiarato con una certa enfasi: «I Ragazzi del Cinema America hanno lottato negli anni per riaprire il Cinema Troisi e non lasciarlo al suo polveroso destino. Credo proprio siano loro il simbolo della ripartenza del cinema in Italia!».

Sappiate che i Ragazzi del Cinema America hanno fatto la loro fortuna occupando uno stabile per poi gestire, negli anni, maxi-schermi nelle piazze e offrendo cinema gratis al cospetto di sale limitrofe che praticavano ancora l’obsoleta usanza di far pagare un biglietto.

L’attivista Valerio Carocci ha generato malumori ad ampio raggio, dal regista-esercente Nanni Moretti al presidente di Anica, Luigi Lonigro, attaccato personalmente per un presunto cartello, in modo rivelatosi del tutto infondato.

Ma nonostante ciò il leader sotto scorta con la maglietta rossa si è guadagnato i favori del giro politico legato a Zingaretti e Franceschini (ultimamente anche di Conte e Raggi), divenendo consulente della Festa del Cinema e vincendo il bando su misura per la gestione del Cinema Troisi, un palazzone anni 30 adiacente proprio al Nuovo Sacher di Moretti che, dal 21 settembre, programmerà film di prima visione, pur pagando solo il 20% dell’affitto e avendo ricevuto dal Ministero della Cultura 1 milione di euro per il restauro.

Ironia della sorte il film d’apertura sarà Titane, vincitore a Cannes, che suscitò proprio l’ira di Moretti (film che i Ragazzi terranno in esclusiva 10 giorni). Nel frattempo chiudono le sale a Seregno, Altamura e Mestre.


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