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Un seggio elettorale

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Un’unica tornata elettorale che raggruppa le elezioni suppletive per Camera e Senato, Regionali, comunali e referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari.

Le urne saranno aperte anche il lunedì, fino alle 15. L’election day (suppletive, comunali e referendum) potrà svolgersi in una finestra elettorale che va dal 15 settembre al 15 dicembre, ma durante l’esame in Aula è stato approvato (con l’astensione della Lega e il solo voto contrario di FdI) un emendamento di Forza Italia che fissa, per le elezioni Regionali, il 20 settembre come prima domenica utile per il voto. Dunque, viene al momento confermata l’intenzione, espressa dal governo e dalla maggioranza, di svolgere tutte le elezioni – comunali, Regionali e referendum – il 20 e 21 settembre, con ballottaggi il 4 ottobre.

Sono i punti salienti del decreto Elezioni, approvato dalla Camera dopo giorni di ostruzionismo da parte di FdI e che ora passa all’esame del Senato, per essere convertito entro il 19 giugno, pena la decadenza. Il provvedimento, varato dal governo nel pieno dell’emergenza coronavirus per rinviare in via eccezionale le elezioni amministrative e Regionali che si sarebbero dovute svolgere in primavera (mentre il referendum, indetto per il 29 marzo, era già stato fatto slittare con il Cura Italia), non fissa una data precisa per le urne, ma si limita a indicare una finestra temporale.

Tuttavia, durante l’esame in commissione, è emerso appunto l’orientamento del governo – per ora confermato – di far svolgere l’election day il 20 e 21 settembre. Quanto alle elezioni Regionali, spettando alle stesse Regioni la competenza di stabilire la data del voto, dal governo è arrivato l’invito a convergere sulla data del 20 settembre. Posizione, però, non condivisa dai governatori uscenti, che insistono affinché le Regionali si svolgano prima.

Ma l’emendamento approvato in Aula, fissando l’avvio della finestra temporale per le Regionali dal 15 settembre, rende praticamente impossibile che il voto in Liguria, Veneto, Marche, Toscana, Campania e Puglia si possa tenere prima del 20 settembre.

Questi i punti principali del decreto Elezioni:

ELECTION DAY CON REFERENDUM SU TAGLIO ELETTI

Durante l’esame in commissione è stata inserita una norma che applica il principio di concentrazione delle scadenze elettorali che ricadono nello stesso anno, l’election day, anche al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. In questo modo si svolgeranno in un’unica tornata elettorale le elezioni suppletive di Camera e Senato, le elezioni comunali e il referendum confermativo. La finestra temporale per le elezioni comunali va dal 15 settembre al 15 dicembre. Per le Regioni in scadenza entro il 2 agosto, il decreto disponeva la proroga, prevedendo che “durano in carica cinque anni e tre mesi; le relative elezioni si svolgono esclusivamente nei sessanta giorni successivi al termine della nuova scadenza del mandato o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori”. Tuttavia, il via libera in Aula a un emendamento di Forza Italia ha modificato la finestra elettorale per le Regionali, che ora si apre dal 15 settembre, fissando di fatto nel 20 settembre la prima domenica utile per poter votare (il nuovo testo recita: “le elezioni si svolgono esclusivamente tra il quindicesimo e il sessantesimo giorno successivo”, quindi non prima del 15 settembre).

URNE APERTE DOMENICA E LUNEDI’

Si introduce una deroga alla legge per consentire che i seggi restino aperti non solo nella giornata di domenica ma anche il lunedì fino alle 15, così da evitare picchi di affluenza in presenza ancora del rischio coronavirus. Dunque, si potrà votare dalle 7 e fino alle 23 della domenica e dalle 7 fino alle 15 del lunedì.

SCRUTINI “SCAGLIONATI”

Le prime schede che saranno scrutinate sono quelle delle elezioni suppletive di Camera e Senato, il cui spoglio inizierà il lunedì subito dopo la chiusura dei seggi. Si prosegue con lo scrutinio del referendum costituzionale e successivamente, senza interruzione, si terrà lo scrutinio delle Regionali (qualora si tengano negli stessi giorni dell’election day). Lo scrutinio delle comunali, invece, viene rinviato alle ore 9 del giorno successivo, ovvero il martedì.

PAR CONDICIO

Durante l’esame in Aula è stata raggiunta una mediazione – che ha messo fine all’ostruzionismo di FdI – tra maggioranza e opposizione sulla par condicio, in modo da garantire che non vi sia una sovraesposizione mediatica, in particolare a vantaggio dei presidenti di regione uscenti. Recita la norma: “Per le consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2020, le disposizioni” della legge sulla par condicio “si applicano in modo tale da evitare posizioni di svantaggio rispetto all’accesso ai mezzi di informazione e per la comunicazione politica durante le campagne elettorali e referendaria, in relazione alla situazione epidemiologica derivante dalla diffusione del Covid-19”.

RACCOLTA FIRME

Viene ridotto a un terzo, e solo per le elezioni del 2020, il numero di firme necessario per la presentazione delle liste comunali. Viene inoltre stabilita la riduzione a un terzo anche delle firme necessarie per la presentazione delle liste alle Regioni, fatta salva la possibilità per le Regioni di decidere diversamente.

SLITTANO ELEZIONI PROVINCIALI E CIRCOSCRIZIONALI

Vengono rinviate le elezioni provinciali e delle circoscrizioni comunali. Le prime si svolgeranno antro 90 giorni dalle elezioni comunali, con la proroga degli attuali mandati. Vengono poi rinviate le elezioni circoscrizionali dei comuni i cui consigli restano in carica fino alla scadenza naturale prevista nel 2021. La norma riguarda ad esempio due Municipi del comune di Roma, l’XI e il IV, i cui presidenti – entrambi M5s – sono stati sfiduciati. Il loro rinnovo si svolgerà assieme all’elezione comunale.

NUOVO RINVIO ELEZIONI SOLO CON DECRETO

Se si dovesse rendere necessario un nuovo rinvio delle elezioni, il governo dovrà disporlo attraverso un decreto. E’ una disposizione bipartisan, che sopprime la precedente versione del testo, dove invece si prevedeva che un eventuale nuovo rinvio di tre mesi potesse essere stabilito attraverso un atto amministrativo.

PROTOCOLLO SANITARIO

Al fine di prevenire il rischio del contagio da Covid-19, le elezioni del 2020 si svolgono nel rispetto delle modalità operative e precauzionali di cui ai protocolli sanitari e di sicurezza adottati dal governo.


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