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Enrico Letta

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ROMA – Con tre voti contrari e cinque astenuti la Direzione nazionale del Pd, riunita al Nazareno, ha approvato nella notte le liste per i candidati alle prossime elezioni. La riunione, convocata e slittata più volte nel corso della giornata, si è conclusa intorno alle 00.45.

“Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti. Ma è impossibile per la riforma del taglio dei parlamentari ma anche per esigenza di rinnovamento”, è un passaggio – secondo quanto si apprende da fonti Dem – dell’intervento del segretario del Pd, Enrico Letta, aprendo la riunione.

“Potevo imporre persone ‘mie’ ma non l’ho fatto perché il Partito è comunità”, ha aggiunto, spiegando che ha “chiesto personalmente sacrifici ad alcuni. Mi è pesato tantissimo – ha detto il leader Pd – Quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: faccio tutto da solo. Io ho cercato di comporre un equilibrio. Il rispetto dei territori è tra i criteri fondanti delle scelte”.

Candidati Pd, Letta capolista alla Camera in Lombardia e Veneto

Il segretario del Pd sarà candidato come capolista alla Camera in Lombardia e Veneto. È quanto si apprende da fonti Dem, mentre Carlo Cottarelli sarà capolista al Senato a Milano e il professore e microbiologo Andrea Crisanti sarà capolista in Europa. Tra le candidature in lizza ci saranno anche 4 giovani under 35 indicati come capolista. Sono: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino. Fonti del Pd assicurano che è stata rispettata la parità di genere nella composizione dei candidati nelle liste.

Tra le altre candidature scelte dal Pd per le prossime elezioni ci sarà il deputato e costituzionalista Stefano Ceccanti, in lizza al collegio proporzionale in Toscana, al quarto posto. Su di lui erano circolate voci sul rischio di una mancata candidatura o una mancata elezione. In corsa pure il senatore Tommaso Nannicini, che sarà candidato in un collegio contendibile.

Cirinnà rifiuta la candidatura

La senatrice Monica Cirinnà, uscendo dalla direzione del Pd, ha annunciato: “La mia avventura parlamentare finisce qui. Domani comunicherò la mia non accettazione della candidatura. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori”. Cirinnà ha poi indicato che “non ho votato queste liste ma credo che anche altri rinunceranno”.

Tra i big esclusi dalle liste del Pd ci sarebbe anche Luca Lotti. Il suo nome non compare nelle liste dei candidati che correranno nei collegi per elezioni del 25 settembre, spiegano diversi partecipanti alla Direzione nazionale del Pd.


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