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Il nuovo presidente del Cile Gabriel Boric

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È una curva decisamente a sinistra quella presa dal Cile che ha votato Gabriel Boric, 35 anni, come suo nuovo presidente. È anche uno sguardo giovane al futuro quello dei cileni che hanno votato il millennial candidato della coalizione Apruebo Dignidad.

Con oltre il 56% dei consensi al ballottaggio ha battuto José Antonio Kast del Frente Social Cristiano, esponente dell’estrema destra, origine tedesche, padre membro del partito nazista, elogiare delle politiche di Pinochet. «Da oggi il nuovo presidente del Cile si merita tutto il nostro rispetto», ha detto Kast ammettendo la sconfitta.

«Sarò il presidente del Cile di tutti i cileni e non governerò solo tra quattro mura», ha detto parlando al presidente uscente Sebastián Piñera di cui abbandonerà la politica fortemente liberista. Ai suoi sostenitori per le strade di Santiago, ha detto: «È cominciata una stagione di cambiamenti e di giustizia sociale. Con noi, la gente entra a La Moneda».

Sa di dover affrontare tempi difficili nel post pandemia e promette di farlo a piccoli passi. Certamente ci sarà maggiore attenzione alle questioni climatiche e dello sfruttamento del pianeta che qui è soprattutto collegata alle miniere di rame, di cui il Cile è il maggiore produttore al mondo.  Certa anche un’attenzione al sociale e alla lotta alle diseguaglianze economiche. Ha chiuso con una frase di Salvador Allende: «Tornate a casa con la sana gioia della netta vittoria ottenuta».

In Sud America sarà il più giovane dei presidenti e quello che ha ottenuto il maggior numero di voti nella storia del Cile. La vittoria è davvero netta, più di quanto atteso e chiara da subito. Entrerà in carica il 22 marzo 2022. Da deputato ha sempre mantenuto la barba folta e i capelli spettinati, un look che aveva già quando guidava le proteste studentesche nel paese. Dovrebbe essere più istituzionale anche nell’aspetto da presidente, pur raccogliendo l’eredità del movimento di piazza del 2019 contro il presidente Piñera.

Boric, sostenuto anche dal partito comunista, è apparsa certamente uomo di maggiore equilibrio rispetto a Kast, le cui posizioni estremiste hanno certamente allontanato i voti del centro. Ha detto di non voler prendere la strada del Venezuela e ha cercato sostegno anche nella classe media. Promette un nuovo welfare di stato. Fra i temi della sua campagna elettorale: donne, pensioni, orario di lavoro, salute e scuola.

Il nuovo presidente è nato a Punta Arenas l’11 febbraio 1986. La politica è entrata nella sua vita mentre studiava giurisprudenza. È stato eletto deputato nel 2014 nel partito Convergencia Social. Ha lavorato alla stesura della nuova Costituzione.


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