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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il discorso di fine anno

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ROMA – In piedi, con il cortile d’onore alle spalle. Sergio Mattarella si rivolge agli italiani confessando “la difficoltà” avvertita nel “trovare le parole adatte” per rivolgere al Paese i tradizionali auguri di fine anno. Sono giorni di “angoscia e speranza”, nei quali comune a tutti è il desiderio di “riappropriarci della nostra vita”, con ospedali liberi dall’emergenza, scuole e università aperte, fabbriche, teatri, negozi e ristoranti “pienamente funzionanti”, anziani non più isolati.

La pandemia ha picchiato duro, colpito tutti. Anche se, sottolinea il Capo dello Stato, “alcuni settori hanno sofferto più di altri”. Un “dovere”, quindi, “dare memoria” di quanto vissuto. La realtà, però, è di fronte agli occhi. Dal vaccino e dalle risposte arrivate dall’Europa alla crisi economica, arrivano “segnali importanti, che incoraggiano una speranza concreta” perché “non prevalga la paura e perché le preoccupazioni possano trasformarsi nell’energia necessaria per ricostruire, per ripartire”.

Dalla scienza, mette in chiaro Mattarella, è arrivata “l’arma più forte” in grado di contrastare “ignoranza e pregiudizi”. Vaccinarsi, scandisce, “è una scelta di responsabilità, un dovere. Tanto più per chi opera a contatto con i malati e le persone più fragili”. L’inquilino del Colle si vaccinerà, conferma, “appena possibile”, dopo le categorie a rischio, che hanno la precedenza.

Oltre alla risposta della scienza, però, è arrivata questa volta anche una forte risposta europea. La svolta comunitaria richiama le istituzioni, le forze economiche e i corpi sociali, oltre che i cittadini, a “serietà, collaborazione e senso del dovere”. Mattarella lo dice chiaro: la declinazione nazionale del piano europeo dovrà essere “concreta, efficace, rigorosa, senza disperdere risorse”. Di più. “Cambiamo ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco – azzarda il Capo dello Stato – Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni. Ognuno faccia la propria parte”.

Il presidente della Repubblica si fa garante del momento storico che stiamo attraversando e lancia un messaggio chiaro: “Non siamo in balìa degli eventi. Ora dobbiamo preparare il futuro. Non viviamo in una parentesi della storia. Questo è tempo di costruttori. I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova. Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte”, sottolinea.

La “ripartenza”, quindi, sarà al centro dell’ultimo anno che Mattarella si appresta a vivere da presidente della Repubblica. “Sarà un anno di lavoro intenso. Abbiamo le risorse per farcela – conclude – Auguri di buon anno a tutti voi!”.


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