X
<
>

Roberta Metsola (a destra) subito dopo l'elezione

Condividi:
3 minuti per la lettura

STRASBURGO – Roberta Metsola (Ppe) è la nuova presidente del Parlamento Europeo. La politica maltese è stata eletta alla prima votazione a Strasburgo. I voti sono stati 690, schede bianche e nulle 74, voti espressi 616. La maggioranza era di 309 voti.

Metsola ha raccolto 458 voti, la svedese dei Verdi Alice Kuhnke 101, la spagnola della Sinistra Sira Rego 57. Il presidente del Parlamento viene eletto a scrutinio segreto. 

E’ un’avvocato maltese del Partit Nazzjonalista, sposata con un finlandese, Ukko Metsola. Nata il 18 gennaio 1979 (oggi è il suo compleanno, gli eurodeputati dopo la sua elezione hanno cantato “Happy Birthday”), ha studiato all’Università di Malta per poi frequentare il College of Europe di Bruges, nelle Fiandre, culla dell’élite comunitaria.

Da studentessa, quando si chiamava Roberta Tedesco Triccas, è stata attiva nell’associazionismo, diventando segretario generale dell’organizzazione degli Studenti europei democratici, nel 2002-2003. Via social spiega di aver passato “anni” a fare “attivamente campagna” per l’adesione di Malta all’Ue, che è arrivata nel 2004. La stampa maltese riporta che lei e Ukko si sono conosciuti quando erano studenti e che uno dei primi appuntamenti fu una manifestazione a Helsinki, contro il regime bielorusso di Aleksandr Lukashenko.

La coppia ha quattro figli; lui oggi è vicepresidente del gruppo Usa delle crociere Royal Caribbean Group.

Specializzatasi in diritto europeo, Roberta Metsola ha lavorato per la Rappresentanza Permanente di Malta a Bruxelles dal 2004 al 2012, prima come attaché alla cooperazione in campo giuridico e poi come capo dell’unità che si occupa di Giustizia e Affari Interni. Nel 2009 si candida alle europee a Malta, come il marito, che corre in Finlandia con il Kokoomus, Partito di Coalizione Nazionale, membro del Ppe: i Metsola sono stati la prima coppia a correre alle europee in due Paesi diversi. Nel 2009 nessuno dei due, però, riesce nell’impresa: in base ad un patto di coppia, Ukko lascia la politica per sempre. Lei è entrata poi, come advisor legale, nella squadra dell’allora Alto Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri Catherine Ashton; ha lasciato il ruolo nel 2013, quando è riuscita a farsi eleggere eurodeputata, occupando il seggio lasciato libero dal politico nazionalista maltese Simon Busuttil.

E’ stata una delle prime donne maltesi a diventare eurodeputata, venendo rieletta nel 2014. E’ prima vicepresidente del Parlamento da due anni e mezzo, per il Partito Popolare Europeo. Per Malta, lo Stato più piccolo dell’Ue, avere una cittadina ai vertici dell’Aula per la prima volta è un successo storico. La sua maltesità la rende tendenzialmente gradita agli italiani, anche perché il Partit Nazzjonalista è tradizionalmente più filoitaliano (e filo Ue) dei Laburisti, filobritannici, ma le ha attirato forti critiche, specie da parte dei francesi di Renew, per le sue posizioni antiabortiste, espresse più volte in Parlamento. Gli eurodeputati maltesi, non solo i nazionalisti ma anche quelli laburisti, tendono tradizionalmente ad astenersi o ad opporsi alle risoluzioni che accennano anche lontanamente all’aborto: il quotidiano Malta Today ricorda che la delegazione laburista votò nel 2015 a favore del rapporto Tarabella, che si focalizzava sulla promozione del ruolo delle donne, votando però separatamente contro tutti gli articoli che riguardavano l’interruzione volontaria di gravidanza.

Malta è l’unico Paese Ue a vietare l’aborto, con una delle leggi più severe del mondo: è proibito anche in caso di incesto e stupro e sono previste pene detentive, anche se viene perseguito raramente. Le donne maltesi, secondo il Times of Malta, vanno ad abortire all’estero, principalmente nel Regno Unito e in Italia. Metsola ha comunque dichiarato a Malta Today che “come presidente del Parlamento, il mio dovere è quello di rappresentare l’opinione del Parlamento e, se sarò eletta, farò il mio dovere come ho sempre fatto”.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE