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L'area del porto di Gioia Tauro

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NON SI prevedono disordini o blocchi nel più grande porto di import ed export italiano, quello di Gioia Tauro, dove, tra i portuali la percentuale che non ha il green pass registra un numero in linea con la media nazionale. Al momento non si ha un dato preciso nonostante la società terminalista Mct abbia chiesto a tutti i suoi circa 1300 dipendenti di comunicare chi non è in possesso del green pass.

A Gioia Tauro però per disinnescare un’eventuale miccia di disordini ci ha pensato la stessa Med Center Container Terminal che nel corso di una riunione del Comitato per l’igiene e la salute convocato ieri dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno e Jonio Meridionale di Gioia Tauro Agostinelli, ha annunciato che per due settimane a partire da oggi metterà a disposizione tamponi gratuiti per coloro che non hanno effettuato il vaccino.

Una scelta che va nella direzione di annullare ogni eventuale protesta o caos, in linea anche con le richieste delle organizzazioni sindacali. In ogni caso i controlli come prevede il D.L. del 21 settembre scorso scatteranno stanotte intorno all’una di notte quando si avvierà il primo turno di lavoro nel grande terminal calabrese. Saranno gli uomini della Port Security che effettueranno i controlli sulla certificazione verde.

Unica incognita una possibile azione degli autotrasportatori.  Il Presidente Agostinelli si è rivolto ai rappresentati sindacali, affinché continuino a sensibilizzare i lavoratori circa l’opportunità di vaccinarsi o, comunque, di rispondere positivamente alla campagna tamponi. «Credo – ha detto – che, nel rispetto della normativa sanitaria vigente, la produttività del porto di Gioia Tauro, primo scalo di transhipment d’Italia, debba essere salvaguardata; nel caso contrario ne risentirebbe pesantemente l’economia regionale e non solo. Troverei paradossale che i lavoratori portuali di Gioia Tauro, che hanno garantito lavoro e impegno durante il periodo durissimo del lock-down, non salvaguardassero oggi la propria salute e quella dei propri compagni di lavoro». 

Un’attività strategica quella del porto di Gioia Tauro che non può, per nulla rallentare o persino essere bloccata perché ritenuta strategica per il paese.  Da oggi e fino al 31 dicembre, data di cessazione dello stato di emergenza, per accedere ai luoghi di lavoro sarà obbligatorio essere in possesso ed esibire anche al porto il green pass. E mentre a Trieste o anche a Genova è già scoppiato il caso con i portuali che pretendono tamponi gratis per chi non dispone di certificazione verde Covid – 19, minacciando anche il fermo dello scalo, nel porto più grande d’Italia, a Gioia Tauro l’unica società terminalista, Mct, sta cercando di ottimizzare le mani di lavoro nel caso vi fosse una presenza importante di personale che non dispone del green pass o persino eventuali blocchi con la decisione di Mct di mettere a disposizione i temponi gratuiti . Il Dl 127 del 21 settembre dispone controlli e verifiche nei luoghi di lavoro e la sospensione dalle attività lavorative senza retribuzione per coloro che non abbiamo effettuato la vaccinazione.

Allo stato non si ha idea di quanti portuali tra i dipendenti diretti di Med Center Container Terminal e quelli delle ditte eterne abbiamo il green pass. Nessuno nel recente passato ha effettuato verifiche in tale senso ma, sembra che i non vaccinati per motivi diversi possano essere in tanti, con una percentuale in linea con quella nazionale. Per questi ultimi ovviamente scatteranno i controlli e se non muniti di risultati recentissimi di tampone verranno anch’essi sospesi senza salario, ma non licenziati. Il terminalista Mct ha invitato i propri dipendenti a comunicare l’eventuale non possesso della certificazione verde al fine di poter per tempo programmare le eventuali sostituzioni e la stessa riorganizzazione del lavoro.

Fino a ieri sera però coloro che hanno comunicato di non possedere il green pass sono stati una cinquantina di portuali. Al momento non si registrano prese di posizioni ufficiali da parte di sindacati di categoria come a Trieste dove la percentuale dei non vaccinati sembra arrivi anche fino al 40%, di gran lunga maggiore rispetto alla media nazionale. Unica polemica che potrebbe nascere è l’eventuale polemica da parte dei lavoratori in altri scali che potranno richiedere tamponi gratuiti a carico dell’azienda come avviene a Gioia Tauro.  


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