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Fino allo scorso anno, il periodo tra l’ultimo scorcio di agosto e l’inizio di settembre era consacrato dai club calcistici di ogni categoria alla campagna abbonamenti. Quest’anno regna l’incertezza più assoluta. Che fare? Il campionato di serie A dovrebbe ripartire il prossimo 19 settembre, ma si parla di un rinvio di una settimana. Le società sperano di riaprire i cancelli ad ottobre, anche perché i biglietti valgono il 14% dei loro introiti. Ma la risalita dei contagiati da Coronavirus di questa seconda metà d’agosto, con la chiusura delle discoteche, e le incognite sulla riapertura dell’anno scolastico, accrescono gli interrogativi sull’apertura o meno degli stadi al pubblico dei tifosi.

Un esperimento di apertura parziale lo tenterà l’Uefa, in occasione della finale della Supercoppa europea il 24 settembre a Budapest: lo stadio sarà aperto ai tifosi sino al 30% della capienza. «Impossibile investire oggi in una campagna abbonamenti – sottolinea Tullio Camiglieri, esperto di comunicazione e in passato alle relazioni esterne della Roma – si rischia di creare aspettative nei tifosi e di innescare una serie di ricorsi per il rimborso di quanto versato (come nella stagione passata, ndr). Si possono evitare assembramenti allo stadio e mantenere le distanze? In tribuna forse sì, non certo nelle Curve».

Alcuni piccoli club, soprattutto al Sud, hanno comunque lanciato, coraggiosamente, una campagna abbonamenti. Come il Brindisi Calcio, con il limite di mille spettatori a partita. O come il Campobasso Calcio, la cui campagna abbonamenti è partita il 12 agosto, pur non conoscendo neanche il campionato nel quale giocherà la squadra. La comunicazione della campagna precisa che per l’accesso e il distanziamento negli stadi si seguiranno i relativi decreti ministeriali. Anche club che militano in campionati “minori”si sono lanciati nella raccolta di abbonamenti, come il Manfredonia Calcio nel campionato d’eccellenza pugliese e il Team Altamura, il cui slogan è “Istinto biancorosso”.

Nessuno sa quale sarà la dinamica del Covid nelle prossime settimane: un avvio a porte chiuse per diverse giornate, più che probabile, lascerà a Sky e Dazn l’esclusiva assoluta, non solo televisiva, per chi vorrà seguire l’evento (oltre alla pirateria illegale, che potrebbe essere trovare nuovi incentivi alla propria diffusione). Uno spettacolo televisivo diverso dal passato, senza striscioni, cori e boati al momento dei gol, ma con le strilla di allenatori e panchinari, come in una partita in famiglia tra amici. Il calcio diventa così per le pay tv uno dei pochi contenuti ad alto valore aggiunto da vendere agli abbonati. Ancora per un anno: poi con la scadenza dell’attuale contratto tutto potrà accadere, in uno scenario dove conquistano sempre più spazio e risorse le tv in trasmesse in streaming, come Netflix e Amazon.

Tutto può accadere: il 10 luglio la Lega Calcio aveva presentato un protocollo per la riapertura degli stadi fino ad un terzo della capienza, ma il Comitato tecnico-scientifico non lo ha preso in considerazione. I club sperano di riavere i tifosi alla terza giornata, il 3 e 4 ottobre, visto che la Nazionale affronterà Moldavia e Olanda il 7 e il 14 ottobre, ma chi se la sente di lanciare la raccolta di abbonamenti, a meno di non optare per una campagna istituzionale, tesa a rafforzare l’immagine e l’identità della squadra e del club, rinviando la vendita di biglietti e abbonamenti? Si andrà avanti giornata dopo giornata, in attesa degli eventi. Anche per evitare, infine, i rimborsi che i club stanno restituendo agli abbonati per le partite del campionato 2019/20 alle quali non hanno avuto accesso. Magari sotto forma di voucher digitale da scontare sugli abbonamenti di quest’anno. Sperando di non dover rimborsare anche i voucher alla fine di questo campionato.


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