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Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi all’Istituto Tecnico Nautico e Aeronautico di Pizzo con Mattarella

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di PATRIZIO BIANCHI *

SIGNOR Presidente, cari amici tutti, ragazzi e ragazze, è anche con molta emozione, gioia ed entusiasmo che con tutte le ragazze e i ragazzi, le bambine e i bambini, i meravigliosi musicisti e le persone di Pizzo Calabro apriamo oggi il nuovo anno scolastico. Tutti a scuola, tutti in presenza. Questo non è il risultato di una routine, non è neanche un azzardo. È il risultato di un lavoro silenzioso che per mesi tutto il mondo della scuola ha fatto.

La scuola non ha mai chiuso. Anche nei momenti più bui la scuola aveva la porta aperta e lo ha fatto perché il mondo della scuola rappresenta la più grande “comunità di lavoro” del nostro Paese. A scuola lavorano un milione e mezzo di persone fra insegnanti, personale tecnico ed amministrativo, cui rivolgo in particolare il mio saluto, dirigenti, collaboratori, che hanno lavorato per permettere a dieci milioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, giovani e ora anche molti adulti di trovare la loro “comunità di vita”.

La scuola è una comunità di vita, ed è una comunità generosa. La scuola ha risposta prima di tutti e più di tutti all’appello a vaccinarsi. Oggi quasi il 94 per cento del personale è vaccinato e anche gli studenti (i due terzi) hanno risposto con entusiasmo a questo appello, con punte del 75% fra i più grandi di loro. Mi si permetta di rivolgere un ringraziamento al personale sanitario, alle famiglie, al commissario straordinario, a tutto il mondo della scuola. Una comunità presente, perché abbiamo tentato sempre, in tutti i modi, di tenere aperto il collegamento con i ragazzi. Lo abbiamo fatto. Abbiamo tenuto gli Esami di Stato in presenza per un milione e 100mila ragazzi. E poi l’estate, il grande programma Scuola d’estate, che ha coinvolto 7mila scuole su 8mila, con cui abbiamo recuperato 1.650.000 ore di didattica e vita in comune, di sport, di cultura sulla sostenibilità. Saluto i due sottosegretari, Barbara Floridia e Rossano Sasso, che hanno lavorato moltissimo in questa stagione. Grazie moltissimo a entrambi.

La scuola è stata una comunità generosa, resistente, ma anche fortemente innovatrice. Avevamo una sfida, ce l’aveva data il presidente Draghi: riportare i docenti a scuola prima che arrivassero i ragazzi e grazie a tutto il nostro personale che abbiamo qui ce l’abbiamo fatta. Anche noi abbiamo vinto la nostra medaglia d’oro. Grazie ragazzi, grazie a tutti.

Abbiamo fatto anche delle forti innovazioni metodologiche: quella piattaforma per controllare, rispettando i diritti di tutti, il green pass. Sembrava una sfida impossibile, ce l’abbiamo fatta. Così come i trasporti, per cui ringrazio tutti i Prefetti, gli Enti locali, le Regioni. Grazie a tutti. Mentre facevamo tutto questo abbiamo cominciato con le riforme, le riforme che abbiamo concordato in Europa. La riforma della scuola tecnica e professionale, perché il nostro Paese ha bisogno della scuola tecnica e professionale, ha bisogno di riconoscere la forza della nostra scuola tecnica e professionale. Abbiamo qui quest’esempio fantastico. E poi il reclutamento, l’assunzione dei nostri docenti e di tutto il nostro personale. E poi la formazione continua di tutte le persone che vivono nella scuola e che partecipano al mondo della scuola. E la riforma complessiva, a partire da quella dall’organizzazione alla didattica.

La scuola non si è mai fermata e sta facendo tutto questo. Lo sta facendo con un principio che abbiamo visto in questi giorni: la scuola è il battito delle comunità. Il ritmo della scuola è il ritmo della vita di tutti noi. Quando non c’è stato ci siamo sentiti persi. Sappiamo perfettamente che la battaglia contro questo virus non è finita, ma insieme ce la facciamo, passo dopo passo ci siamo messi in cammino e insieme vinceremo anche questa medaglia e sarà la medaglia di tutti.

Credo che sia bellissimo che il grande messaggio di fiducia che i nostri ragazzi ci stanno dando oggi parta da qui, da Pizzo Calabro, dal nostro Mezzogiorno. E da qui arriva a tutto il Paese. Sì, noi ce la possiamo fare. Il nostro Paese può vincere le nostre battaglie. Ce la possiamo fare perché la scuola riapre e il Paese riparte. Grazie a tutti.

*Ministro dell’Istruzione


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