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L'attore Domenico Diele

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ILARIA Dilillo era una donna gentile, impiegata in uno studio legale di Salerno, figlia e sorella di carabinieri, aveva perso di recente la mamma e viveva con il padre. Presto ricorreranno due anni da quel 24 giugno 2017, quando allo svincolo di Montecorvino Pugliano, Ilaria che rincasava da una serata con gli amici, è stata presa in pieno dall’Audi A3 dell’attore Domenico Diele, lanciata a tutta velocità, mentre lui dopo il disastro risultava positivo al test degli stupefacenti.

Nell’impatto, violentissimo, Ilaria ha spaccato il parabrezza prima di fare un volo di parecchi metri e abbattersi sull’asfalto; probabilmente non ha retto all’impatto ed è morta quasi sul colpo. Durante il processo, si è evitato di sottoporre la vittima all’esame autoptico per accertare le cause della morte, per evitare un ulteriore pena alla sua famiglia, già spezzata dal dolore.

«Sono dipendente da droghe questo sì, ma la droga non c’entra con l’incidente. Mi sono distratto», ha detto l’attore, ammettendo fin dall’inizio il suo difficile rapporto con gli stupefacenti, lato oscuro di quella vita apparentemente patinata, di divo sensibile e di talento, all’apparenza fortunato. Fino a quel 24 giugno di due anni fa. Domenico Diele 33 anni, papà chirurgo e madre ricercatrice di Diritto romano e medievale all’università, sembrava dover andare incontro a ben altro destino. Da ragazzino ha scoperto la passione per la recitazione e ventenne, si è trasferito a Roma per inseguire il suo sogno. Nel 2012 conquista il ruolo della svolta: il giovane poliziotto della celere in ACAB di Stefano Sollima con Pierfrancesco Favino, quindi recita in pellicole importanti come Mia madre di Nanni Moretti. La sua popolarità cresce: in TV, si fa notare nelle serie di Sky 1992 e 1993, e nella fiction di RaiUno Di Padre in figlia, con Alessio Boni e Stefania Rocca. A giugno 2017 Diele inizia le riprese di un nuovo film Vita spericolata, nei panni di un pilota di rally. Prima di andare a schiantarsi contro lo scooter di Ilaria.

Ecco la ricostruzione di quelle ore quando, con la sospensione amministrativa della patente, l’attore sfida la sorte e dal set, allestito nel Nord Italia, si mette in macchina e guida lungo l’Appennino giù, attraverso la Salerno-Reggio Calabria, fino nel cuore della Basilicata: destinazione Matera, per partecipare al matrimonio di una cara cugina. Lei si chiama Mariarosaria, rampolla di una famiglia di industriali del salotto, una delle realtà economiche più importanti della Lucania. I due cugini sono da sempre molto legati e lei desidera che il cugino vip partecipi alle nozze. Domenico non vuole deluderla, ma per un gioco della sorte, Matera è l’unica provincia d’Italia senza stazione ferroviaria e decide di rischiare: si mette al volante con la sospensione della patente. «Mia cugina ci teneva che andassi al suo matrimonio, nessuno poteva accompagnarmi a Matera», ha raccontato in seguito per spiegare il motivo per cui ha intrapreso il viaggio. All’andata fila tutto liscio, il matrimonio si festeggia con duecento invitati selezionati, a bordo piscina in una masseria che si staglia sulla vallata della Murgia. Una cerimonia alla Beautiful che all’alba, si trasforma in film drammatico.

La bella città dei Sassi, all’indomani della tragedia si trincera nel riserbo per tutelare la sposa, la sua famiglia e quel ragazzo bello e famoso su cui ora pesa l’accusa di omicidio stradale. Gli amici intorno alla sposa raccontano che Mariarosaria è da subito molto provata, si sente in colpa per quell’innocente invito che ha innescato il conto alla rovescia nella vita di Ilaria Dilillo. Mentre Domenico con una condanna a cinque anni e 10 mesi in appello, ora corre verso il terzo grado di giudizio, per conoscere che cosa la vita ha in serbo per lui.


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