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Affamati e folli, senza il girocollo alla Steve Jobs ma armati di penna e calcolatrice. I ferri del mestiere del fantacalcio, il fantasy sport più amato d’Italia. Una passione che si è trasformata in occasione di successo per Nino Ragosta, Ad e fondatore di Quadronica, società editrice di Fantagazzetta, celeberrima piattaforma online a uso dei fantallenatori, che nel 2017 ha cambiato dominio in Fantacalcio.it. A rimarcare, come ricorda Ragosta al Quotidiano del Sud, «che siamo noi i leader del mercato». Un’avventura cominciata e proseguita a Napoli, dove Quadronica oggi conta decine di dipendenti, fra sviluppatori, redattori e inviati sui campi.
Dì la verità, quando hai iniziato hai fiutato subito l’affare?
«Assolutamente no. Facevo il fantacalcio con gli amici e a fine anni ‘90 creammo Fantagazzetta come sito riservato solo a noi. Figurati che quando cominciarono a chiederci di partecipare rispondevamo di no, proprio perché si trattava di un portale privato. E questo nonostante avessimo già creato il modulo per l’invio della formazione a distanza».
Quando hai cambiato idea?
«Nel 2007. Con il mio amico e socio cofondatore Luigi Cutolo decidemmo di aprire al pubblico. Da lì è partita la vera operazione commerciale».
Ed è cominciata la crescita…
«Sì. Quella che era nata solo come gazzetta del fantacalcio ha iniziato a collezionare inserzioni pubblicitarie. Così siamo diventati leader del mercato».
Come siete arrivati all’iscrizione sotto il dominio Fantacalcio.it?

«Per il livello che avevamo raggiunto era diventato un passo obbligato acquisire il nome del prodotto. Ci siamo detti: ‘Andiamocelo a prendere’. Così è iniziata una trattativa piuttosto lunga con Gedi, del gruppo Repubblica, che era proprietaria del marchio. A luglio 2017 abbiamo chiuso».
Mentre tanti giovani lasciano il Sud, quanto è importante essere rimasti a Napoli?
«È motivo di grande orgoglio. Il mondo pubblicitario in Italia gira tutto intorno a Milano; sarei stato un folle a non trasferirmi e lo sono stato. Per anni ho dovuto fare la spola anche due giorni a settimana per andare a chiudere i contratti. E’ stato un sacrificio ma ne è valsa la pena».
Bella rivincita: Napoli capitale del fantacalcio, un gioco inventato da un milanese…
«No, ma Riccardo Albini è un amico. Dopo aver ideato la versione italiana del fantacalcio ha ceduto il marchio a Repubblica, che ha portato avanti il portale solo per il gioco. Dobbiamo ringraziarlo, se non fosse stato per lui oggi non esisteremmo».
Da leader di mercato siete sempre al rischio imitazione…
«Ci copiano, questo è assodato. Ma è un rischio che ci teniamo. Significa che abbiamo tanti follower». Dirigenza e staff di Quadronica fanno il fantacalcio?
«Ovviamente sì».

Ok, quindi giocate e sarete anche tifosi. Come garantite l’imparzialità nelle pagelle?
«Per prima cosa abbiamo inventato Alvin482, il nostro algoritmo di voto statistico. Poi facciamo girare gli inviati sui campi, in modo che la stessa persona non segua sempre la medesima squadra. Così evitiamo che possa prendere in antipatia un calciatore. I voti, infine, vengono assegnati solo dopo che l’inviato e il suo vice abbiano discusso le valutazioni insieme agli altri redattori, che hanno visto anche loro la partita. Come vedi, applichiamo molti filtri».
Quando avete più traffico sul sito?
«Dopo la terza giornata, quando il calciomercato è finito e, solitamente, c’è la prima sosta delle nazionali. E’ il periodo in cui si svolge la maggior parte delle aste di inizio stagione. In generale, però, introduciamo di continuo novità».
Anche la parte dedicata alle news è molto nutrita…
«Possiamo arrivare a produrre anche 100/150 articoli al giorno. Siamo un giornale, non dimentichiamolo, anche se il nostro target resta fantacalcistico».
La sfida quotidiana è restare competitivi…
«Abbiamo idee per i prossimi 10 anni. Svilupparle richiederà tempo ma ci sono. Ci saranno sempre novità, lo dico anche a chi ci copia: tranquilli, di materiale ne avrete eccome…»


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