X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

«Il posto fisso è sacro» è il mantra che accompagna il personaggio interpretato da Checco Zalone in “Quo Vado” mentre cerca di salvare la sua posizione di dipendente statale, accettando di buon grado il mobbing a suon di trasferimenti ai confini del mondo cui viene sottoposto per costringerlo alle dimissioni. E, in effetti, nonostante decine di riforme abbiano cambiato alcuni connotati storici del pubblico impiego, quella del “ministeriale” resta una delle massime aspirazioni per chi si affaccia nel mondo del lavoro o ne è rimasto fuori quando si trovava ancora in età appetibile per le imprese private.

E se i “Concorsoni” banditi in serie dopo lo sblocco del turnover nella Pubblica amministrazione vengono letteralmente presi d’assalto, l’opportunità di business diventa ghiotta per tutte quelle realtà – in particolare quelle online – che offrono ai candidati validi strumenti di preparazione alle prove. «Nel giro di un anno i contatti sul nostro sito sono passati da poche centinaia a migliaia» racconta al Quotidiano del Sud Raffaele Volpe, uno dei fondatori di Concorsando, piattaforma di formazione fra le più famose, nata a Napoli sul finire del 2012. «All’inizio era un progetto amatoriale – spiega – con un simulatore dei quiz che si basava sulle banche dati dei concorsi. Poi sono arrivate le app per mobile e le prime partnership strategiche».

Fra queste quelle con la Simone, casa editoriale anch’essa partenopea nota soprattutto per i compendi delle materie oggetto d’esame. «Senza dimenticare – prosegue Volpe – le video lezioni disponibili online e le certificazioni a prezzi convenienti offerte dai nostri partner, che ci consentono di soddisfare tutte le necessità dei candidati».

La congiuntura – caratterizzata da un improvviso boom di bandi per assunzioni nel pubblico – è senz’altro favorevole per imprese come quella di Concorsando, «anche se – precisa Volpe – il nostro business plan sarebbe stato valido lo stesso. Il mondo dei concorsi ha una domanda rinnovabile, per cui avremmo avuto un ritorno anche senza i concorsoni degli ultimi anni, come quello per gli assistenti giudiziari del 2017 o quello per la Regione Campania. Dobbiamo essere in grado di coprire anche selezioni con pochi posti disponibili». Vero, ma come si risponde a una domanda di formazione che cresce giorno dopo giorno? «L’aumento dei contatti sulla piattaforma c’impone una ristrutturazione informatica. In programma ci sono un nuovo simulatore web, il rafforzamento dei servizi tecnologici delle app e una maggiore presenza online, in particolare sui social network». Dove si moltiplicano i gruppi dedicati a singoli concorsi su cui gli iscritti si scambiano consigli e informazioni e che Concorsando sfrutta come bacini di potenziali clienti, rispondendo a quesiti e richieste con post di auto-promozione; «abbiamo collaboratori che svolgono questo importante compito – sottolinea Volpi. A questo va aggiunta l’assistenza via chat. Chiunque può contattarci per problemi di natura tecnica o per avere informazioni sui singoli concorsi. Ciò ci consente di proporre i nostri servizi e quelli dei nostri partner».

Il successo della piattaforma dimostra che la chimera del posto fisso mantiene intatto il suo fascino, specie fra le nuove generazioni, le quali «lo cercano anche di più di quelle passate» fa notare Volpe. E questo perché «le altre opportunità di lavoro sono diminuite rispetto a qualche anno fa. Oggi anche chi avrebbe la preparazione per poter ambire a un buon posto privato si rivolge ai concorsi pubblici, alla ricerca di maggiori certezze e stabilità».

Ma chi è il concorsista medio? «Il 60% dei nostri iscritti sono donne e il 40% uomini. Ci sono anche giovanissimi ma l’età media è di 30-35 anni». Cioè la fascia di età che ha maggiori difficoltà a trovare un’occupazione. A livello geografico, invece, «prevalgono gli utenti campani, seguiti da quelli calabresi e siciliani». Poi il dato che non ti aspetti; «subito dopo questa parte di Sud si collocano Milano e Lombardia». Anche nell’efficiente Nord, fra businessman e multinazionali, a quanto pare, c’è qualcuno che sogna di essere Zalone.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE