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Il Pd mette nel simbolo la scritta “Siamo europei” e Massimo Cacciari se ne dispera: “Un disastro”. Il filosofo, intervistato da Panorama, giustamente dice – “Fossi Salvini metterei subito Siamo italiani” – e Carlo Calenda, il capo degli euro post-comunisti, lo accusa di “Ego in servizio permanente effettivo”.

Calenda, bue che dice cornuto all’asino, parla a se stesso mentre Cacciari – da filosofo – capisce dove la sinistra va a sbattere. Al solito: europei liberal in guerra contro italiani populisti. E dunque ricchi contro pezzenti (aggiornando Ennio Flaiano: “Purtroppo non sono europeo, non posso permettermelo”).


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