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Pierdinando Casini

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Come Churchill, Pierferdinando Casini ha capito dove si va a parare. Matteo Salvini è destinato al processo, alla sbarra non per corruzione o appropriazione indebita ma per un reato legato alla sua attività politica e la vicenda va dunque a parare nel braccio giudiziario come strumento di lotta politica.

Quello che oggi capita a Salvini può capitare domani a Zingaretti. Questo il discorso di Casini. Ed è stato come al Processo di Norimberga. Il nemico non è più un vinto ma un imputato e Churchill, scettico, borbotta: “Per non ritrovarci alla forca ci toccherà vincere anche la prossima guerra”.



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