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La sede dell'Unical a Rende

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Le ricercatrici, tutte originarie del Sud, che allo Spallanzani di Roma hanno isolato il Coronavirus sono diventate subito – loro che lavorano in un Paese che in ricerca e università investe troppo poco – il simbolo di quell’Italia che ce la fa e primeggia nonostante le difficoltà. Due di loro sono anche laureate in atenei del Sud, quelli di Napoli e di Catania, dove fare ricerca può costare il doppio della fatica perché alla carenza di finanziamenti pubblici non si sopperisce con risorse private o regionali. E tuttavia si eccelle, vincendo le difficoltà di cassa e i pregiudizi.

È il caso dell’Università della Calabria. Per passarne in rassegna le eccellenze della ricerca, si può partire dalle stesse “medaglie” assegnate dal ministero due anni fa, in base agli ultimi risultati della Vqr (Valutazione della qualità della ricerca) periodicamente elaborata dall’Agenzia nazionale Anvur.

FARMACIA AL TOP

Dei 180 dipartimenti d’eccellenza premiati dal ministero con finanziamenti straordinari per 5 anni, troviamo le strutture di “Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione” e di “Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica”. La prima è stata premiata per la ricerca in campo medico, unica in tutto il Sud Italia: nei suoi laboratori si è impegnati da anni nella lotta al cancro.

L’ultimo riconoscimento è arrivato, pochi mesi fa, da Suzanne Fuqua, punto di riferimento per gli studi di biologia molecolare sul cancro alla mammella. Docente del Baylor College of Medicine di Houston, Fuqua a luglio è arrivata a Cosenza per firmare un accordo di ricerca con Sebastiano Andò, ordinario di Patologia generale, a lungo preside della Facoltà di Farmacia dell’ateneo e poi direttore del Dipartimento. Perché volare da Houston alla Calabria? Perché nei laboratori di Farmacia dell’Unical è stato realizzato il primo modello murino che sviluppa il tumore mammario estrogeno positivo, ovvero la forma più diffusa di cancro al seno, e si potrà così condurre la sperimentazione preclinica di nuovi farmaci per la terapia ormonale.

Ingegneria informatica è un dipartimento che da tempo è riuscito a costruirsi una solida reputazione ben oltre il Pollino. Le aziende che operano nel settore nell’Ict oggi tendono a migrare da nord verso sud, aprendo sedi vicino all’ateneo calabrese, perché trovano giovani e validi laureati da assumere e possono collaborare con ricercatori di prim’ordine.

Alla performance del dipartimento, nella valutazione ministeriale, contribuisce anche il gruppo di ricerca di Principi di ingegneria chimica, uno dei team Unical che conquistò nell’ultimo rapporto Anvur il primato nazionale nel proprio settore: a loro si deve, ad esempio, il brevetto – diventato poi azienda in Calabria – dell’olio che si solidifica e diventa burro.

Ma nell’elenco iniziale dei dipartimenti che secondo l’Anvur potevano ambire ai finanziamenti straordinari stanziati per le eccellenze, l’Unical ne aveva cinque. Insieme a Farmacia e Ingegneria informatica, c’erano anche “Chimica e Tecnologie Chimiche”; “Economia, Statistica e Finanza” e “Matematica e informatica”. Quest’ultimo è il dipartimento del rettore Nicola Leone: nel settore dell’intelligenza artificiale basata su logica deduttiva, il suo gruppo di ricerca vanta una riconosciuta leadership internazionale e ha messo a punto un sistema di AI utilizzato in tutto il mondo.

DALLA PARTICELLE ALLE STELLE

In questa breve – e non esauriente – rassegna delle eccellenze Unical un altro indicatore che si può utilizzare è offerto dai Prin, i progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale approvati e finanziati dal ministero. Sono oltre dieci quelli vinti e coordinati dall’Unical nell’ultimo bando, a cui si aggiunge un programma di ricerca in Antartide. Tra i settori vincitori ci sono Farmacia, Matematica e Intelligenza artificiale, ma il ministero ha premiato anche gruppi di ricerca del Dams, Scienze politiche, Biologia, Ingegneria meccanica e industriale, Fisica spaziale.

A proposito di spazio: da pochi mesi Francesco Valentini, ricercatore Unical, è stato selezionato dall’Esa per far parte del team di scienziati che disegnerà il futuro programma d’esplorazione dell’Agenzia spaziale europea.

Dalle stelle alle particelle, spostiamoci nel laboratorio di Alte Energie dell’Università della Calabria. Qui sono stati realizzati tra il 1998 e il 2006 alcuni dei rivelatori principali di Atlas, tra i quattro principali apparati sperimentali dell’acceleratore di particelle del Cern. I fisici dell’Unical hanno anche partecipato a Ginevra all’esperimento che ha portato all’individuazione del bosone di Higgs, contribuendo – con altri 6mila scienziati di tutto il mondo – al premio Nobel conferito nel 2013 ai fisici François Englert e Peter Higgs.
Ancora oggi il gruppo lavora con il Cern, per l’aggiornamento dello stesso acceleratore, che nel 2026 aumenterà il numero di collisioni e permetterà agli scienziati di continuare l’esplorazione della fisica delle particelle.

Infine, sempre nell’ambito di Fisica, c’è la sfida di Star, la prima sorgente a raggi X duri che nasce all’interno di un’università. Capace di fotografare l’attimo in cui nasce il primo respiro, entro pochi anni potrà contare su una linea ad alte energie, tra le poche al mondo.


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