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ROMA – Appello alla responsabilità di tutti, governo, Parlamento e cittadini, dettagliata illustrazione di tutte le misure che sono state fin qui intraprese per tutelare la salute e per sostenere economicamente famiglie, lavoratori e imprese, quindi l’annuncio del nuovo decreto di aprile che «non sarà inferiore a 25 miliardi» (le risorse messe in campo con il dl “Cura Italia”). Poi uno sguardo severo all’Europa, che si dovrà probabilmente confrontare con la recessione. Bruxelles «deve agire subito perché soluzioni tardive sarebbero inutili» e l’annuncio che l’Italia sta lavorando per «strumenti di debito comune».

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto per più di un’ora in Aula alla Camera per illustrare come il governo si sta muovendo per fronteggiare la crisi sanitaria ed economica portata dal coronavirus. Al termine dell’informativa solo la maggioranza ha applaudito. Oggi alle 10 il premier interverrà al Senato.

IL PANICO E LA RETTIFICA

Ma mentre il governo vara provvedimenti impegnativi, anche finanziariamente, e annuncia i nuovi, c’è difficoltà nella fase attuativa delle misure contenute nel decreto “cura Italia”. Hanno fatto tremare le dichiarazioni dell’altra sera del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che ha affermato di avere liquidità per il pagamento delle pensioni fino a maggio, perché il dl “cura Italia”, sospendendo i versamenti dei contributi, potrebbe creare un buco nelle casse dell’istituto, che dovrebbe essere sanato con il decreto di aprile. Ieri, poi, Tridico si è affrettato a rettificare il senso delle sue parole, ma il panico era ormai partito. «L’Inps ha tutta la liquidità necessaria per far fronte a tutti i bonus e le indennità previste nel “cura Italia” senza pregiudicare – ha rimarcato – il pagamento delle pensioni». Tridico ha anche annunciato che dalla prossima settimana saranno disponibili le procedure semplificate per l’accesso ai bonus a partite Iva, autonomi, lavoratori agricoli, del turismo e dello spettacolo.

RICHIESTE DI CHIARIMENTI

Ma la Lega si è lanciata all’attacco. «Non bastava il governo a seminare incertezza tra gli italiani, ora ci si mette anche il presidente dell’Inps. Invece di andare in tv a seminare panico – ha detto il carroccio – pensi ai milioni di lavoratori che sono in cassa integrazione e ai congedi parentali che la gente attende quanto prima». Anche il Pd si è rivolto all’Inps chiedendo piuttosto di chiarire immediatamente le modalità di accesso e di erogazione della cassa integrazione e degli altri ammortizzatori sociali. Il presidente del Consiglio, parlando in Aula per la prima volta dallo scoppio dell’epidemia, ha ricordato le vittime del terribile virus, gli autocarri dell’esercito che sfilavano con le bare, e ha espresso «vicinanza ai familiari». Ha ringraziato medici e infermieri per «gli sforzi straordinari» che ogni giorno li vedono impegnati. Poi ha rimarcato che «il coronavirus è una prova durissima, ci confrontiamo con nuove abitudini di vita» e ha sottolineato come il governo abbia agito «con la massima speditezza. La storia dirà se siamo stati all’altezza».

Ma ora il premier guarda avanti. Conte ha precisato di aver agito sempre coinvolgendo le Regioni. “Ogni Dpcm è stato adottato con il coinvolgimento di tutti i ministri e con il massimo coinvolgimento delle Regioni», ha detto, e anche delle parti sociali, come dimostra il protocollo firmato per il contrasto del virus nei luoghi di lavoro. Sul fronte strettamente sanitario Conte ha annunciato che nei prossimi giorni 500 infermieri, su base volontaria, saranno trasferiti nelle aree a più alto contagio. Stessa cosa per i medici, dei quali un primo gruppo è già arrivato nelle destinazioni dove c’è maggiore bisogno. «Il governo è consapevole che la pandemia non è solo una complessa sfida sul piano sanitario, ma richiede – sono ancora le parole di Conte – una significativa risposta economica a livello nazionale, europeo e mondiale».

Il decreto “cura Italia” che ha messo in campo 25 miliardi di euro è stato un intervento «importante ma non sufficiente». Il presidente del Consiglio ha annunciato un nuovo decreto per aprile, di dimensioni «non inferiori» rispetto al precedente, per sostenere la liquidità di famiglie e imprese.

L’EUROPA SI MUOVA

Il decreto di aprile dovrà però farsi carico anche della fase di ripartenza del Paese, con misure per semplificare e snellire la burocrazia e dare impulso agli investimenti pubblici e privati, soprattutto nel settore dell’edilizia e nelle opere infrastrutturali. Ma l’Europa, sostiene il presidente del Consiglio, deve fare la sua parte perché «in tutta l’Unione sarà recessione». Serve «un salto di qualità nella governance europea all’altezza della sfida». Conte ha reclamato risposte «straordinarie» da parte parte di Bruxelles, perché in questa fase «risposte unitarie ma tardive sarebbero inutili». È necessario lavorare a strumenti nuovi perché «quelli oggi disponibili sono stati progettati per crisi di altra natura e non sono adatti a fronteggiare la pandemia».

Una risposta indiretta alle opposizioni che accusano il governo di non escludere il ricorso al Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Conte pensa ad altro, agli eurobond, e ha confermato l’impegno dell’Italia affinché si arrivi a «un debito comune dell’Eurozona».


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