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Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana

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Ed ecco che, picco o non picco del Coronavirus, il nemico in agguato per la Lombardia in una Pasqua di supplizio, starà nella tradizione: la gita fuoriporta. I milanesi, durante le ferie comandate, sono soliti dedicarsi alle gite – montagna, mare o laghi che siano – ritenute un elemento imprescindibile del rito dell’esistenza.

Si teme, in soldoni, per Pasqua, l’esodo dei lombardi indisciplinati alla ricerca d’un’illusoria via di fuga dagli arresti domiciliari di questi giorni. E si prendono, in tutte le prefetture della regione, i provvedimenti del caso; svettano i controlli ai caselli delle autostrade A 10 e A 6; si organizzano i posti di blocco alle aree di servizio e nelle zone di passaggio dove s’incanalano per i controlli tutti i mezzi, con esclusione di quelli pesanti.

VELLEITÀ STRONCATE

I camion, i furgoni e gli autoarticolati sono quelli che, nel traffico nazionale rallentato del 75%, grazie a un decreto della ministra Paola De Micheli, vengono considerati indispensabili al trasporto delle merci e alla vita della nazione. Va così, dunque. Va che ogni velleità di gitarella, di stacco dall’incubo quotidiano, di parentesi dall’emergenza- contagio sfruttando il limbo didattico delle ferie pasquali, verrà inevitabilmente stroncata. Soprattutto dal prefetto milanese Renato Saccone il quale riunendo in conferenza il “Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezze pubblica”, ha messo a punto gli ultimi dettagli del maxi piano di rafforzamento dei controlli in vista del weekend ritenuto grandemente a rischio in termini di contagio.

I vertici istituzionali e delle forze dell’ordine hanno deciso quindi di dare un’ulteriore stretta agli accertamenti in strada, già incrementati negli ultimi giorni per cercare di intercettare movimenti di auto e persone in aumento rispetto alla scorsa settimana (come certificato anche dai dati sulle celle telefoniche diffusi ogni giorno da Regione Lombardia): sulle principali arterie stradali che portano fuori città e all’imbocco delle autostrade ci saranno posti di blocco di carabinieri, Finanza e polizia per “chiudere“ la metropoli e il suo hinterland.

CONTROLLI SISTEMATICI

Niente semplici verifiche a campione, dunque, ma controlli sistematici, a tappeto, inseguendo il modello securitario rivelatosi vincente nella Lombardia degli anni 70 del terrorismo, quando file di automobili a barriera degli snodi stradali e le bande chiodate stese sul terreno evitavano le incursioni improvvide e gli inseguimenti a mano armata. La situazione non è così drammatica come allora, ma il rigore è lo stesso. Ai conducenti delle auto verrà richiesta l’autocertificazione che argomenti la ragione dell’allontanamento dalla residenza; dopodiché, in caso di spostamento ingiustificato, scatterà la sanzione prevista dall’articolo 4 del decreto-legge del 25 marzo.

I DIVIETI

Massima attenzione verrà ovviamente prestata pure alla mobilità interna in città e nel resto dell’area metropolitana, e ai parchi e alle aree verdi dove i sindaci si trasformeranno in delatori (giustamente) autorizzati e comunicheranno qualsiasi germe di assembramento tra parenti e amici. Poi, come spiega bene in un’accurata inchiesta il quotidiano Il Giorno, toccherà presidiare i quartieri periferici, in particolare quelli con la più alta densità di stabili di edilizia residenziale pubblica: le vie più “calde” e a rischio occupazioni verranno presidiate da 40 pattuglie dedicate (come già accade da sabato scorso), pronte a intervenire in caso arrivino segnalazioni di tentativi di blitz in corso (nel mese di marzo ce ne sono stati 46 rispetto ai 10 dello stesso periodo del 2019); con la premessa, come ribadito due giorni fa dal prefetto Saccone, che chi entrerà in appartamenti lasciati liberi da inquilini regolari, «a maggior ragione se ricoverati per coronavirus», saranno immediatamente sgomberati.

Ci si aspettano anche arrivi e partenze col mezzo classico, il treno, specialmente da e verso la Liguria, succursale vacanziera di Milano. Posti di blocco pure lì. Nessuna via di scampo, insomma, viene contemplata in una Santa Pasqua in cui pure l’agnello pasquale, per esser presente, dovrà ricorrere al servizio a domicilio.


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