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Luigi De Magistris, sindaco di Napoli

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SE LE Regioni del Mezzogiorno arrancano sui social network, i Comuni rappresentano una piacevole sorpresa almeno dal punto di vista del posizionamento. Seguito e capacità di coinvolgimento (engagement per gli smanettoni) potrebbero migliorare, anche se, in relazione alla popolazione amministrata, i risultati sono senz’altro migliori rispetto alle Regioni. E questo conferma quanto i Comuni – nonostante un minore numero di competenze – siano il vero punto di riferimento amministrativo per gli italiani, che ne seguono con interesse l’attività. Senza dimenticare che questi enti locali s’identificano con città d’arte conosciute in tutto il mondo.

Non è un caso allora che, fra i capoluoghi di regione, la migliore per performance sui social più “istituzionali” sia Napoli, con oltre 88mila like su Facebook e più di 11.400 Follower su Twitter. Il Comune di Milano (con circa 160mila like su Fb e 343mila e passa follower su Twitter) è ancora lontano ma la strada imboccata sembra comunque quella giusta. Il secondo posto è un pari merito fra i due capoluoghi insulari: Palermo e Cagliari. Se quello siciliano vince la sfida su Facebook (oltre 39.200 like contro circa 17.200), quello sardo si afferma nettamente su Twitter (32.800 follower contro 22.900). Per le altre regioni un po’ di derby non guasta.

In Puglia, ad esempio, Bari sarà pure il capoluogo e la metropoli più popolosa, ma come non considerare Lecce, principale città del Salento e quindi di uno dei territori più turistici del Bel Paese? Il primato barese è confermato da entrambi i social analizzati. Su Facebook il Comune di Bari totalizza circa 25.600 like, mentre su Twitter poco meno di 8mila follower. Quello di Lecce fa peggio sia su Fb (circa 20.900 “mi piace”) che su Twitter (poco più di 3mila account “seguaci”).

La prevalenza social del capoluogo di regione, tuttavia, è un’eccezione solo Pugliese. Già in Basilicata gli equilibri fra i due principali Comuni, Potenza e Matera, cambiano. La seconda – forte anche della sua maggiore appetibilità turistica e quindi internazionale – vince la sfida sia su Fb (oltre 16mila “mi piace” contro circa 13.800) che su Twitter (oltre 5.180 follower a circa 4mila). In Calabria il quadro non cambia e il Comune di Reggio finisce col prevalere su quello di Catanzaro, su Fb (circa 11.300 like contro circa 10.700) che su Twitter (4.200 a 2.200 circa). A Catanzaro va, comunque, riconosciuto un merito: essere posizionata anche su Instagram (circa 620 follower) e Youtube, anche se il canale non raggiunge nemmeno i 200 iscritti. Considerata la totale assenza della Regione Calabria sui social già questo è un buon risultato. Insomma, i Comuni del Sud la buona volontà ce la mettono. Il problema è sempre quello: come si comunica e, quindi, la capacità di coinvolgere il pubblico.

I numeri di Roma Capitale (circa 420mila like su Fb e oltre 462mila follower Twitter) sono difficili da raggiungere ma qualcosa di meglio si può sicuramente fare. Anche perché molti capoluoghi possono sfruttare l’effetto traino dei loro primi cittadini. Come Luigi de Magistris, che macina sia su Fb (circa 412mila like) che su Twitter (402mila follower). Prestazioni nettamente migliori di quelle del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e del primo cittadino di Bari, Antonio Decaro. Ma anche di quelle di Beppe Sala, che ha un appeal social molto inferiore rispetto al collega partenopeo. Basti pensare che su Facebook il sindaco lombardo si ferma a meno di 119mila like e su Twitter a circa 65.300 Twitter. Alla faccia della Milano del post Expo verrebbe da dire. Con Virginia Raggi, invece, non c’è partita. La sindaca di Roma – personaggio a suo modo “popolare” in tutta Italia – sfiora il milione di “mi piace” su Facebook e oltrepassa il muro dei 404mila follower su Twitter. Almeno una gioia per la Capitale in un periodo non semplice.


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