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Il premier Conte durante la sua ultima visita in Calabria

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Il premier Giuseppe Conte conferma gli squilibri tra le due Italie: «Sarà importante tenerne conto nella discussione sull’autonomia differenziata»:

Gentile Direttore, come avevo annunciato lo scorso marzo, oggi sarò insieme a tutto il Governo a Reggio Calabria, dove terremo un Consiglio dei ministri.

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È una iniziativa che vuole testimoniare la vicinanza di questo Governo a questa splendida regione, sovente dimenticata, su cui persistono situazioni complesse, alle quali intendiamo porre rimedio con concretezza, in una prospettiva di riscatto per tutto il Meridione.

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Il Consiglio dei Ministri discuterà innanzitutto del “decreto Calabria”, volto a riorganizzare in maniera complessiva il sistema sanitario regionale al fine di accrescere l’efficienza dei servizi sanitari e di migliorare la qualità delle prestazioni erogate.

Ma l’agenda del Governo non si limita soltanto a intervenire su situazioni emergenziali: miriamo a liberare le migliori energie di questo territorio, in modo da favorire lo sviluppo sociale e creare migliori opportunità per tutti i cittadini.

L’attenzione costante che il Governo ha mostrato nei confronti del Sud si è già manifestata con le misure in favore delle persone più vulnerabili. È proprio a loro che abbiamo dedicato misure ad alto impatto sociale, come il “Reddito di cittadinanza” e “Quota 100”. In base agli ultimi dati disponibili, in Calabria sono 56.871 le domande presentate per il Reddito di cittadinanza (LEGGI LA NOTIZIA) e 4.631 per Quota 100, e confidiamo che molte altre se ne possano aggiungere già nel corso di quest’anno.

Con la stessa attenzione abbiamo lavorato per ridurre il divario infrastrutturale tra Nord e Sud, e tra zone urbane e aree interne del Paese, valorizzando in particolare gli investimenti pubblici degli enti locali che hanno subito pesanti tagli durante gli anni dell’austerity. Nel “Decreto crescita”, ad esempio, abbiamo stanziato 500 milioni di euro per gli investimenti dei Comuni in opere legate al risparmio energetico negli edifici pubblici, alla loro messa in sicurezza e all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Ai Comuni calabresi saranno destinati oltre 23 milioni di euro per finanziare queste opere, utili tanto per l’ambiente, quanto per l’economia locale e la sicurezza pubblica.

All’inizio di questo mese, il Governo ha ottenuto un’intesa fondamentale per il rilancio del porto di Gioia Tauro, scongiurando il rischio di una paralisi industriale e mettendo al sicuro centinaia di posti di lavoro. Per permettere al porto di esprimere il suo pieno potenziale, naturalmente, sono necessarie infrastrutture e supporto logistico e per questa ragione siamo al lavoro con RFI per potenziare la rete ferroviaria, dal mare fino a snodi chiave per l’area del porto, come quello di Rosarno.

Più in generale, sono consapevole del fatto che resta ancora molto da fare per far ripartire il Sud. Un recente studio di Svimez, richiamato anche da un approfondimento da lei curato sul Suo giornale nei giorni scorsi, mostra che nel Sud il settore pubblico nel suo complesso spende il 28,3% delle risorse totali, a fronte di una popolazione pari al 34,3% di quella nazionale. Ad assecondare questa proporzione, al Sud dovremmo destinare il 6% in più delle risorse attualmente erogate al fine di ottenere una perequazione dei livelli di spesa pubblica pro-capite e una maggiore uniformità nella qualità dei servizi. Sarà importante tenere conto di questi squilibri nell’ambito della discussione sull’autonomia differenziata.

È per questa ragione che ho assunto l’impegno affinché questo progetto di riforma attuativo del disegno costituzionale non produca gli effetti di accrescere il divario tra i territori della nostra Penisola, erodere la coesione sociale, compromettere i livelli essenziali delle prestazioni. Più in generale, il fondamento della nostra azione di Governo è la ricostruzione di quel capitale di fiducia che i cittadini nutrono nella vita comune e nella società intera, senza il quale non è possibile compiere gli sforzi necessari a generare crescita e sviluppo.

Recuperare questo immenso “capitale sociale” si traduce nell’impegno a manutenere efficientemente le infrastrutture che già abbiamo, a costruire nuove infrastrutture essenziali per lo sviluppo sostenibile, potenziare il sistema dell’istruzione e della ricerca, rilanciare l’economia territoriale contrastando con la massima determinazione la criminalità organizzata. Solo in questo modo potremo ottenere che i nostri figli non siano più costretti a lasciare la terra che amano per costruirsi un futuro. Lasciare loro la curiosità di viaggiare per fare nuove esperienze senza privarli della libertà e della gioia di tornare nella propria terra per dedicarle le proprie energie di vita e il proprio talento è il nostro più ambizioso obiettivo.


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