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Controlli in strada da parte delle forze dell'ordine

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La rapida diffusione del SarsCov-19 ha indotto il Governo a realizzare una serie di misure senza precedenti che hanno indotto la stragrande maggioranza degli italiani a rimanere chiusi in casa mantenendo attivi solo i servizi strettamente indispensabili.

Questa forma di clausura è prevista fino all’inizio di maggio e sembra dare i suoi frutti considerando che gli esperti indicano una riduzione dell’infettività del 50 percento. Il problema che si pone è : si può ulteriormente tenere la gente a casa ?

SPETTA AL GOVERNO

La risposta deve tener conto di una serie di fattori che devono essere considerati nella sintesi che spetta necessariamente alla politica e cioè al Governo.
Non tutti gli italiani si trovano nelle stesse condizioni. C’è chi ha un giardino o ha avuto la possibilità di trasferirsi in campagna e c’è chi vive in un appartamento di 60 metri quadrati in 3-4 persone.

La possibilità di resistenza è molto diversa. Questa chiusura forzata col passare del tempo non può non creare condizioni di tensione, depressione, ansietà che può sfociare in malattie mentali, violenze e manifestazioni di piazza.

La giusta chiusura di bar, ristoranti, negozi e fabbriche ha generato un gran numero di disoccupati per cui possono scattare temporaneamente casse d’integrazione o altri provvedimenti, ma alla lunga determinerebbe fallimenti con un importante aumento della povertà in un Paese che già è in alta posizione nella classifica europea. Va ricordato che la povertà è di gran lunga il più importante fattore di rischio per malattie croniche e per mortalità con gravi conseguenze per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

Un’altra importante conseguenza della situazione attuale è legata al fatto che la giusta ed indispensabile attenzione al virus toglie attenzione ad altri problemi di salute.

SENZA LINEE GUIDA

Ad esempio la medicina del territorio è stata lasciata a se stessa senza linee guida e senza un minimo di condizioni per operare in sicurezza. Molti medici hanno pagato con la vita la loro dedizione alla missione, ma non si può pretendere che tutti siano eroi.

Gli anziani con polipatologie hanno difficoltà a trovare le medicine e spesso abbandonano o dilazionano terapie che sono importanti per la loro salute. Hanno paura ad andare in ambulatorio per le visite o all’ospedale per i consueti esami di laboratorio perché non vogliono trovarsi in ambienti descritti come altamente infettivi.

I giornali riportano con ampi dettagli madri che hanno partorito figli senza avere tutta la necessaria assistenza.
In molti casi non è indispensabile, ma quando lo fosse?

Quanti pazienti con infarto cardiaco hanno avuto ritardi nell’assistenza perché le autoambulanze erano tutte occupate nel trasporto all’ospedale dei pazienti infettati dal coronavirus mentre, con un altro tipo di organizzazione gli infettati dal virus avrebbero potuto essere curati a casa mettendo a disposizione forme di ossigenazione?

VACCINAZIONI

Continuano a nascere bambini anche in questo periodo e si dovrà fare attenzione al tempo opportuno a non far mancare le vaccinazioni obbligatorie. Ce ne ricorderemo?

I pediatri di famiglia verranno messi in condizione di poterle effettuare?

Infine ma non per ordine di importanza non bisogna dimenticare che la ricerca scientifica, anche se in Italia non fa parte della cultura ed e’ stata ridotta alla miseria, deve riprendere al più presto e non solo per le ricerche sul coronavirus, ma anche per poter continuare ricerche non di interesse industriale. Basti pensare alle ricerche di base, perché solo da una miglior conoscenza possono derivare possibilità applicative ad esempio per le malattie rare ma anche per utilizzare meglio i farmaci ed evitare combinazioni inappropriate che possono essere tossiche.

Ci sono molti punti di domanda a cui la fase 2 deve dare necessariamente delle risposte.

C’è ancora un po’ di tempo, ma non troppo per indicare come si può ritornare ad avere una medicina territoriale ed ospedaliera che si occupi di tutto ciò che non riguarda il corona virus e sopratutto ritornare seppur gradualmente al lavoro.

Per una situazione di sicurezza della fase 2 sono necessarie oltre alle linee guida molte altre cose: misuratori di temperatura a distanza, mascherine, guanti, separatori in plexiglas ,disinfettanti e così via.

Devono essere pronti e distribuiti in modo tempestivo e continuo, non solo promossi.

Solo così potremo ritornare gradualmente ad un nuovo tipo di normalità.


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